Partorì in casa, Zaia ordina l’ispezione

«Se emergeranno colpe i responsabili saranno puniti». La direzione dell’Usl 1: «Il servizio risponde alle emergenze»
13/04/2016 Roma, Rai, trasmissione televisiva Porta a Porta, nella foto Luca Zaia Presidente della Regione del Veneto
13/04/2016 Roma, Rai, trasmissione televisiva Porta a Porta, nella foto Luca Zaia Presidente della Regione del Veneto

PIEVE DI CADORE. Ispettori all’ospedale di Pieve di Cadore. Ha deciso di inviarli il governatore del Veneto, Luca Zaia per fare chiarezza sulla vicenda della donna cadorina che sarebbe stata costretta a partorire in casa e della cui vicenda è stato informato anche il prefetto tramite l’esposto presentato nei giorni scorsi direttamente dal sindaco Maria Antonia Ciotti.

«Ho appreso dai giornali bellunesi della denuncia del sindaco di Pieve di Cadore relativa a una signora che afferma di essere stata costretta a partorire nella propria abitazione per presunte carenze del sistema sanitario locale», fa sapere il presidente della Regione in una nota. «Per fare chiarezza assoluta e definitiva sul tale fatto, ho immediatamente ordinato al direttore generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione di attivare il corpo ispettivo affinché possa produrmi al più presto una relazione su quanto realmente accaduto».

Punto nascite di Pieve, Ciotti ricorre al prefetto
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Pieve di Cadore-Inaugurazione Nuovo Pronto Soccorso

L’attivazione degli ispettori servirà per fare chiarezza su una situazione che da tempo viene denunciata dal sindaco Ciotti e che ha raggiunto il culmine quando alcuni mesi fa il servizio è stato sospeso per mancanza di ginecologi.

L’Usl aveva promesso che entro l’inizio del 2017 il servizio sarebbe ripartito con il personale nuovo reclutato. «Se emergeranno eventuali colpe», conclude Zaia, «i responsabili andranno individuati e puniti».

Per fare chiarezza sulla vicenda interviene anche la direzione strategica dell’Usl 1 Dolomiti che spiega come il punto nascita cadorino sia efficiente e in grado di accogliere e gestire le emergenze. «In relazione all’ennesimo intervento sulla stampa locale del sindaco di Pieve di Cadore sul tema del punto nascita riteniamo di dover smentire quanto diffuso. Questa Azienda è riuscita nell’ultima parte dell’anno scorso, e precisamente dal 24 dicembre, a ridare la continuità della presenza di medico specialista ginecologo sulle 24 ore (12 di guardia e 12 di pronta disponibilità) e su tutti i sette giorni della settimana, oltre alla presenza della assistenza ostetrica attiva sulle 24 ore e per sette giorni alla settimana», fanno sapere dai vertici dell’Usl. Che poi precisano come «con questa organizzazione, e in base a una precisa istruzione operativa redatta da tutte le professionalità interessate, è possibile rispondere in loco alle necessità di emergenza legate al percorso della gravidanza, garantendo la sicurezza della madre e del nascituro, che in nessun caso è mai stato messo a repentaglio».

L’azienda sanitaria tranquillizza anche sul fatto che «un’ulteriore integrazione del servizio sarà attuata appena completato l’organico necessario», evidenziando però che «i professionisti neo assunti e neo specialisti stanno facendo il loro percorso di inserimento/valutazione nell’azienda» e «il clima prodotto da simili articoli non giova certo a un normale percorso di contestualizzazione dei professionisti e alla loro motivazione a rimanere nel nostro territorio. Si ricorda, ancora, che l’Azienda sta procedendo con l’utilizzo della graduatoria dell’ultimo concorso, per sostituire i medici ginecologi nelle due sedi di Belluno e di Feltre. Per Belluno e Pieve, sono da sostituire due dottoresse che hanno lasciato l’azienda e una maternità. Infine, si sottolinea che il percorso concorsuale per il nuovo direttore della Ginecologia/Ostetricia, dovrebbe concludersi entro aprile».

Infine, l’Usl ribadisce «il massimo impegno per garantire il miglior servizio possibile al territorio vasto e complesso della provincia di Belluno».

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