Pascoli all’insaputa dei proprietari

Livinallongo. La Guardia di Finanza in paese per verificare l’uso di terreni in montagna. Sospetti su imprenditori trentini
Di Irene Aliprandi

LIVINALLONGO. Terreni destinati a pascolo all’insaputa dei loro proprietari. C’è odore di truffa ai danni dell’Unione Europea nella vicenda che sta emergendo in questi giorni nella zona di Livinallongo del Col di Lana.

Da qualche settimana, in paese, si stanno facendo vedere gli uomini della Guardia di Finanza che sta prendendo contatti con i proprietari dei terreni nell’area del Monte Castello, di Andraz, ma anche di altre località di montagna del territorio comunale.

Pare, infatti, che da alcuni anni, qualcuno abbia chiesto e ottenuto i contributi europei per il pascolo su terreni non suoi e sui quali non ha alcun titolo di locazione o di uso per il pascolo o agricolo. Ci sono diversi precedenti, perché pare che gli atti da presentare per dimostrare la destinazione di terreni per il pascolo siano piuttosto limitati.

Secondo una prima ricostruzione, ad aver simulato pascoli fittizi a Livinallongo del Col di lana sarebbero dei trentini che per raggiungere lo scopo avrebbero creato diverse società. L’Unione Europea infatti dà contributi sostanziosi per il pascolo su terreni di dimensione fino a 75 ettari, mentre oltre quella metratura il contributo si abbassa progressivamente. Ogni società, quindi, dichiara di sfruttare terreni non più grandi di 75 ettari.

La questione è oggetto di indagine ed è quindi tutta da dimostrare, ma è un fatto che la Guardia di Finanza abbia già ascoltato numerosi cittadini fodomi e ad alcuni di loro è stato chiesto di portare in caserma ad Agordo e a Belluno i documenti catastali e tutto il materiale disponibile relativo ai terreni di loro proprietà in alta montagna.

«La Guardia di Finanza mi ha telefonato chiedendomi di presentarmi ad Agordo», racconta un abitante di Livinallongo, «non mi hanno detto al telefono esattamente di cosa si tratta, ma da quello che ho capito dovremo parlare proprio della questione dei pascoli che si sente già da qualche giorno in paese».

Siccome la voce circola da tempo, i diretti interessati sarebbe stati informati e si sono preparati a correre ai ripari nel più breve tempo possibile, cioè prima che l’inchiesta raggiunga in via ufficiale gli indagati. Oltre alla Guardia di Finanza, infatti, nelle case fodome starebbero arrivando anche degli imprenditori, trentini appunto, che offrono ai proprietari di terreni degli assegni per pagare l’affitto degli ultimi tre anni.

Sembra che alcuni abbiano accettato di cedere i loro terreni e di prendere il denaro offerto dai trentini, ma molti preferiscono vederci chiaro prima di finire nei guai.

In ogni caso la vicenda, tutta da chiarire, preoccupa gli abitanti di Livinallongo che vorrebbero capire con precisione cosa sta succedendo e cosa potrebbe accadere a loro e ai terreni di alta montagna interessati dall’indagine. Non è ancora chiara la dimensione della cosa, ma le persone già raggiunte dalla Guardia di Finanza sono numerose e se all’inizio si parlava solo dei pascoli del Monte Castello, ora l’interesse dei militari si sarebbe allargata.

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