Pascoli e sfalci, in 37 contro Varago

Parte il processo per l'invasione di terreni, una faida che dura da anni
LAMON.
Pascolo abusivo e invasione di terreni: in base alla denuncia querela, introduceva o abbandonava animali facendoli pascolare in campi altrui e invadeva alcuni appezzamenti privati, recintandoli ed eseguendovi attività di sfalcio o altre lavorazioni agricole.
Sono i capi d'imputazione a carico di Luciano Varago, contrapposto a trentasette persone che fanno fronte unico nel procedimento scattato ieri nell'aula del tribunale feltrino, perché di competenza del giudice di pace dopo essere stati divisi dai reati contestati all'imputato dalla Procura della Repubblica per truffa ai danni dell'Unione Europea sugli aiuti all'agricoltura delle zone di montagna.  Il dibattimento si è aperto con la costituzione di parte civile di venti persone offese: Olivo Brocchetto, Renzo Brocchetto, Iuri Campigotto, Luciana Casagrande, Luigi Collesei, Luigia Da Rugna, Adelina D'Agostino, Anna D'Agostino, Anna D'Agostino, Romana Faoro, Anna Rosa Forlin, Gina Luigia Gaio, Margherita Gaio, Marco Ganz, Renzo Largo, Franco Malacarne, Domenica Marchetti, Rosa Maschio, Casimiro Poletti, Maurizio Poletti, Gemma Sommariva. E il procedimento è stato rinviato dal giudice di pace Nicola Parrocco al 28 settembre per consentire la formalizzazione della costituzione di parte civile per altre quattro persone che ieri hanno nominato un avvocato. Si tratta di Riccardo Cauzzo, Giovanni Manente, Cristina Mancin e Rosa Ferrari, residenti fuori provincia ma proprietari di un terreno a Lamon. Per arrivare al totale di trentasette, ci sono anche: Danila Canal, Luisa Coldebella, Luana Faggian, Claudio Faoro, Fabio Lazzarini, Mauro Lazzarini, Pier Luigi Lovato, Bruno Murer, Carla Pinton, Loris Pizzocaro, Giuseppina Stefani, Romolo Tollardo e Vittorio Tommasini.  Per chiarire le cose, meglio fare un passo indietro e ricostruire la vicenda. Luciano Varago, da anni in guerra sul fronte giudiziario con molti abitanti dell'altopiano per la sua attività di sfalcio eseguita attraverso una società onlus, è finito nel mirino dei carabinieri del Nucleo antifrodi di Parma che hanno messo gli occhi sui falsi contratti di affitto delle zone di pascolo intestati ad ignari proprietari. Sessantamila euro il danno stimato. L'operazione - sfociata nel sequestro di un immobile dell'indagato, in una sanzione amministrativa pari all'indebito percepito e nella segnalazione alla Corte dei conti così da poter accertare il danno erariale - è stata eseguita con l'ausilio dei carabinieri di Lamon.  Ma accanto al filone principale dell'inchiesta (concentrata tra il 2009 e il 2010, senza escludere che possa procedere a ritroso), dalle indagini è emerso che Varago avrebbe introdotto ripetutamente animali in gregge e in mandria (capi ovini, equini e caprini) nei fondi altrui per farli pascolare.  Adesso toccherà al giudice di pace sbrogliare l'intricata matassa che vede trentasette persone offese nel processo focalizzato sui presunti pascoli abusivi e invasione di terreni. Se ne saprà di più nell'udienza del 28 settembre, mentre l'avvocato Cassol ha tempo fino al 15 settembre per presentare la memoria per la difesa dell'imputato.

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