Passamontagna in testa spaventava i familiari viene rinviato a giudizio
FELTRE. Passamontagna in testa, entrava di notte nella casa coniugale. Tutto per spaventare la moglie e i tre figli minorenni, dai quali doveva stare alla larga.
Un feltrino è stato rinviato a giudizio per stalking dal giudice per le indagini preliminari Marson, su richiesta del pubblico ministero D’Orlando. Dopo quella in camera di consiglio, l’udienza di smistamento è stata fissata per il 22 novembre, davanti al giudice Zantedeschi. È in quell’occasione che saranno decise le date del processo. L’imputato è difeso dall’avvocato Mauro Gasperin, mentre la donna si è costituita parte civile con Roberta Resenterra e chiederà senz’altro i danni.
Nell’aprile 2018 il Tribunale dei Minori aveva decretato l’allontanamento dell’uomo dall’abitazione familiare e l’affidamento di minori ai Servizi sociali. Secondo la ricostruzione della Procura, gli atti persecutori sono cominciati il 20 aprile.
L’imputato è accusato di aver compiuto incursioni notturne nella casa con addosso abiti scuri o con in testa il passamontagna, con il solo scopo di provocare ansia e angoscia nei congiunti, che vivevano queste situazioni con parecchia preoccupazione, perché poteva trattarsi anche di un ladro, con intenzioni ancora peggiori.
Quando non c’era fisicamente, l’uomo cercava di comunicare con la coniuge tramite messaggi telefonici o su WhatsApp, nei quali ci potevano essere dei testi o delle foto simboliche utili a farle sapere che aveva in mente di farla finita.
In alternativa, partivano delle minacce allusive, che provocavano sia nella donna che nei ragazzi uno stato di ansia e di paura, anche per la propria incolumità personale. Di fronte a questi atteggiamenti le loro abitudini di vita sono inevitabilmente cambiate.
La situazione è durata fino ai primi di settembre, quando la donna ha fatto la querela che ha innescato le indagini e portato al processo. A novembre, sarà aperto il dibattimento e saranno depositate le liste dei testimoni da ascoltare. –
Gigi Sosso
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