Passi dolomitici, nelle vallate ladine due residenti su tre chiedono di introdurre il pedaggio
LIVINALLONGO
Un pedaggio per tutelare le valli e in particolare i passi. Lo chiede convintamente il 39% dei residenti delle terre alte, ai quali si aggiunge un 27% di possibilisti. Questo significa che due abitanti su tre ritengono ormai necessario un accesso a pagamento per migliorare la protezione della flora e della fauna.
L’indagine è stata fatta su oltre 1.600 residenti nei paesi intorno al gruppo del Sella, quindi la partecipazione è risultata davvero massiccia. «Sorprendente per adesioni e per conclusioni», afferma il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Plan de Gralba nel Comune di Selva Gardena al quale hanno preso parte l’assessore provinciale alla mobilità di Bolzano, Daniel Alfreider, il suo omologo trentino, Roberto Failoni, il vicesindaco di Selva Gardena, Ivo Insam, e il presidente di Dolomiti Superski, Sandro Lazzari. Solo il 16% ha risposto di no.
E il prezzo del ticket? Il 52% propone meno di 10 euro, il 23% tra i 10 e i 20, l’11% oltre i 20 euro. Naturalmente non pagherebbero gli abitanti dei territori coinvolti, neppure i villeggianti stanziali. «La gabella sarebbe a carico», ipotizza Grones, «del turista mordi-e-fuggi che ci invade la domenica, portandosi dietro di tutto e lasciandoci i sacchetti delle immondizie, tante volte purtroppo neppure dentro gli appositi cestini». L’indagine ha considerato parecchie voci tra le quali la contestazione alle moto e ai ciclisti maleducati.
Salvatore Atorino, della polizia stradale di Alto Adige, Trentino e Belluno ha presentato alcuni dati riguardanti i controlli effettuati dalle forze dell’ordine sui centauri nel corso di alcune giornate estive caratterizzate da traffico intenso. Nelle ultime tre settimane sono stati controllati complessivamente 220 motociclisti e sono state rilevate 75 infrazioni, tra le quali eccesso di velocità, sorpassi vietati e modifiche ai mezzi non consentite dalla legge. Alla lettura di questi dati, il commento di Osvaldo Finazzer, coordinatore degli 80 operatori turistici dei passi, è stato lapidario: «Fanno bene le forze dell’ordine a fermare i motociclisti e ad obbligarli alla revisione dei motori o di ciò che hanno truccato o è fuori regola, ma la sanzione rischia di allontanarli dal nostro territorio».
Albergatori e ristoratori, in ogni caso, stiano tranquilli, non è in programma la chiusura dei passi. Le province di Trento e Bolzano e il Comune di Livinallongo vogliono, invece, lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici, un monitoraggio complessivo del traffico sui valichi e una programmazione strategica comune nell’elaborazione di soluzioni per una mobilità sostenibile. «L’obiettivo è quello di elaborare un progetto complessivo e di realizzarlo passo dopo passo. Nel corso del 2020, a causa della situazione d’emergenza», ha sottolineato l’assessore Daniel Alfreider, «verranno effettuati i primi passi nel campo della riduzione del traffico e del suo spostamento sui mezzi pubblici». Da parte sua l’assessore trentino Roberto Failoni ha affermato che «la grande scommessa è quella di creare una mobilità alternativa, in grado di portare benefici al territorio e dare al turista la sensazione di vivere la montagna in maniera diversa».
Del tutto nuovo l’impegno nel potenziamento dei collegamenti degli autobus verso sei impianti di risalita presenti sui passi dolomitici. «In questo modo non solamente colleghiamo tra loro due mezzi di trasporto sostenibili, ma diamo anche al turista l’opportunità di lasciare in garage la propria macchina», ha sottolineato Alfreider. Il presidente di Dolomiti Superski, Sandro Lazzari, a questo proposito ha sottolineato l’importanza di una combinazione efficiente tra le funivie e i mezzi di trasporto pubblici. «L’offerta di servizi turistici da parte delle vallate dolomitiche deve avere come obiettivo prioritario il costante miglioramento della propria offerta per consentire agli ospiti di apprezzare appieno ed in libertà le bellezze della natura ed il panorama unico delle Dolomiti». —
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