Passi: tante prenotazioni ma anche timori

Operatori turistici nell’incertezza per le chiusure: «Non sappiamo se i pullman potranno salire»
20080526 -PASSO FEDAIA (BELLUNO ) -GIRO: 15 /A TAPPA , ARABBA - PASSO FEDAIA / MARMOLADA Il gruppo dei ciclisti sul Pordoi durante la 15/a tappa del Giro d'Italia Arabba-Passo Fedaia/Marmolada (153 km). BETTINI /ANSA /ji
20080526 -PASSO FEDAIA (BELLUNO ) -GIRO: 15 /A TAPPA , ARABBA - PASSO FEDAIA / MARMOLADA Il gruppo dei ciclisti sul Pordoi durante la 15/a tappa del Giro d'Italia Arabba-Passo Fedaia/Marmolada (153 km). BETTINI /ANSA /ji

LIVINALLONGO. Preoccupazione, tra gli operatori turistici, per il futuro dei passi alpini e, in particolare, per le misure, non ancora definite, che le Province di Trento e Bolzano adotteranno la prossima estate per contenere il traffico nei giorni di ressa automobilistica.

«Continuano, per fortuna, ad arrivare prenotazioni da tutto il mondo, perfino dal Giappone, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, ovviamente dalla Cina», informa Ovaldo Finazzer, coordinatore del comitato dei 78 tra albergatori, ristoratori e rifugisti dei passi. «Noi gestori le raccogliamo con qualche ansia perché non sappiamo se durante l’estate Trento e Bolzano ci faranno arrivare i pullman, qualora le prenotazioni fossero in agenda per le giornate del cosiddetto contingentamento dei veicoli».

A differenza della scorsa estate, quando ci furono nove mercoledì di chiusura al traffico, il programma ideato per i prossimi mesi di luglio ed agosto metterebbe in conto un numero di arrivi contingentato sui passi intorno al gruppo del Sella. A Bolzano e a Trento se n’è discusso per settimane, ma le reazioni sono state di segno contrario. In particolare dal Comune di Corvara, in Val Badia, e da quello di Canazei, in Val di Fassa.

Il mese scorso erano in programma incontri per definire il provvedimento e l’agenda degli accessi controllati. «Di queste misure non si sa più niente», afferma il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones. «Mi auguro che le autorità provinciali di Trento e di Bolzano si siano rese conto che la proposta è così impopolare e problematica da lasciarla perdere. E questo anche perché il prossimo autunno ci saranno le elezioni».

Ma Finazzer, dal Pordoi, lancia l’allarme alle due Province: «Abbiamo le prenotazioni che, guarda caso, sono più rassicuranti del passato, e non è proprio il caso di insistere con messaggi che possono essere interpretati, come è avvenuto l’anno scorso, in termini negativi, di chiusura dei passi».

Finazzer conferma la preoccupazione dei suoi colleghi per il futuro dei valichi. Ricorda che il Gardena non è stato aperto questo inverno, per lungo tempo, a causa del pericolo di valanghe. La strada di accesso al passo Fedaia è rimasta chiusa sino ad una settimana fa (e proprio oggi, tra l’altro, sospende l’attività la cestovia per Pian dei Fiacconi). Il passo Rolle è in difficoltà strutturale.

«Bisogna reagire a questo trend quanto mai allarmante», afferma Finazzer. «E lo facciamo anzitutto bloccando le misure minacciate di contingentamento dei turisti in arrivo. Anche perché non abbiamo ancora la strumentazione per organizzare al meglio questo servizi».

Dal fondo valle, infatti, si lascerebbero proseguire per i passi solo le auto che hanno la possibilità di parcheggiare; sono pertanto necessari controlli a valle ed in quota con attrezzature sofisticate e personale.

«A poche settimane dall’inizio della stagione estiva (che peraltro ad Arabba è già iniziata)», conclude Finazzer, «ci auguriamo tutti che nelle due Province prevalga l’auspicato senso di responsabilità».

Francesco Dal Mas

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