Passo Sella, ricorso al Tar contro le chiusure della strada
LIVINALLONGO. Arriverà nell’aula del Tar di Trento il prossimo marzo il ricorso presentato da alcuni operatori economici del passo Sella contro le limitazioni al traffico ordinate l’estate scorsa dalle amministrazioni di Trento e Bolzano, lungo la strada del passo Sella tra Fassa e Gardena. . L’ordinanza non è più in vigore ma l’obiettivo dei ricorrenti è quello di chiedere un risarcimento per i mancati guadagni e soprattutto mettere le mani avanti con l’obiettivo di evitare altre limitazioni nel corso della prossima stagione.
Un primo ricorso, presentato al termine dell’estate del 2017, la stagione delle prime limitazioni, era stato respinto dai giudici amministrativi che avevano valutato legittime le ordinanze di Trento e Bolzano. La pattuglia dei “ricorrenti” nel frattempo si è assottigliata: al termine della prima stagione c’erano 24 società, mentre ora l’iniziativa è stata portata avanti dal Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici (rappresentato da Osvaldo Finazzer) con altre sette società che hanno interessi economici sul passo, cioè l’hotel Savoia (della stessa famiglia Finazzer), la società Erre Erre di Silvia Giacomozzi, il rifugio Carlo Valentini, il Mountain hotel Lupo Bianco, la società Pordoi souvenir, Costa Amalia & Co, e l’Hotel Maria Flora.
Tutti lamentano, in misura diversa, perdite economiche nell’estate del 2018, quando venne imposto un tetto durante le ore diurne al passaggio delle auto sul passo Sella, rispetto all’estate 2017 (quando le Province di Trento e Bolzano stabilirono la chiusura al traffico durante i mercoledì di luglio e agosto).
Saranno i giudici del Tar a stabilire se il danno lamentato dagli operatori economici è correlato alle limitazioni del traffico. In alcuni casi le somme contestate sono importanti: per l’hotel Savoia ad esempio gli incassi dichiarati quest’anno nell’ultima settimana di luglio sono stati di 25mila euro, a fronte di 40mila nello stesso periodo del 2017. Per agosto si parla di 143mila euro a fronte di 165mila euro dell’anno precedente.
I ricorrenti contestano anche la “disorganizzazione” della Provincia di Trento che nel corso dell’estate aveva modificato la segnaletica per incentivare la salita al passo (attraverso il rilascio di pass gratuito) degli automobilisti. Se il ricordo guarda al passato ora si tratta di capire quali saranno i programmi delle giunte di Trento e Bolzano per l’estate del 2019.
Da Bolzano, dove si attende la nomina dell’assessore competente, nessuna notizia. Idem da Trento dove nei programmi della nuova giunta provinciale a guida leghista non c’è alcun cenno al tema. I sindaci di Selva Gardena e Canazei non hanno ancora ricevuto comunicazioni e nemmeno gli operatori turistici.
Sul fronte veneto, c’è la disponibilità al dialogo dell’assessore Federico Caner che però spiega: «I nostri operatori sono contrari alle limitazioni al traffico, stiamo portando avanti il collegamento funiviario tra Cortina e Arabba e quando sarà pronto potremo anche pensare a limitare il traffico, ma fino ad allora e in particolare per l’estate 2019 non vedo un nostro coinvolgimento».
Intanto, tra gli addetti ai lavori, fa discutere l’ipotesi del pedaggio, cioè una soluzione che in una prima fase piaceva in Alto Adige ma che non soddisfa gli ambientalisti perchè non è considerata un reale deterrente al traffico. —
Andrea Selva
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