Pasti caldi e pacchi alimentari alla mensa dei frati cappuccini

Vengono distribuite una trentina di borse al giorno con i piatti preparati nelle cucine Ogni tre settimane arrivano le famiglie a ritirare gli alimenti

belluno

Sono una trentina le persone che ogni giorno bussano alla porta della mensa dei frati cappuccini a Mussoi. Attendono il loro turno in coda e ritirano la borsa con il pasto caldo. Forse l’unico della loro giornata.

I numeri sono tornati quelli del periodo precedente la pandemia: in primavera erano meno di una decina gli utenti che si rivolgevano a questo prezioso servizio. Un’altra trentina di persone ogni tre settimane si reca in parrocchia per ritirare una borsa di generi alimentari: pasta, olio, zucchero, biscotti, scatolame, ma anche prodotti per bambini perché non mancano le famiglie in difficoltà economica.

«Non abbiamo mai sospeso i nostri servizi», racconta Fra’ Esterino. «Abbiamo però modificato le modalità di distribuzione. Per i pasti, non potendo più ospitare le persone in mensa, prepariamo delle buste con i contenitori sigillati, in modo che il cibo rimanga caldo. Aiutiamo quotidianamente una trentina di persone, sempre le stesse. Non abbiamo registrato un numero ragguardevole di nuove richieste. Poi ci sono le persone che aiutiamo con una spesa di generi alimentari ogni tre settimane. Sono residenti nel territorio parrocchiale, alcune anche con bambini perché chiedono omogeneizzati o biscotti per i più piccoli».

A chiedere aiuto ai frati sono persone di ogni età, italiane e straniere. Molti sono bellunesi, che vivono in una condizione di bisogno dalla quale faticano ad uscire e ai quali i frati non fanno mancano il loro sostegno. Raramente economico, perché altrimenti si innescherebbe un meccanismo di richieste senza fine alle quali sarebbe difficile poter dare risposta.

Il cibo proviene da donazioni, sempre consistenti. Nonostante nel 2020 non sia stato possibile organizzare la tradizionale “giornata della raccolta”, durante la quale i frati e i volontari andavano a ritirare i pacchi alimentari casa per casa, i frati si sono attrezzati: hanno posizionato un baule in chiesa e le persone hanno potuto depositarvi il cibo da mettere a disposizione dei più bisognosi. «Nell’arco di un mese e mezzo, durante il periodo dell’Avvento, abbiamo ricevuto davvero tanto», continua Fra’ Esterino. «Dobbiamo ringraziare i nostri parrocchiani, ma anche tutte quelle persone che hanno fatto anche tanti chilometri per portare un po’ di cibo da donare. Sono arrivati perfino da Agordo».

Chi volesse dare il suo contributo può acquistare beni non deperibili (pasta, biscotti, zucchero, olio, scatolame) e prodotti per bambini e portarli in parrocchia. Basta suonare il campanello per consegnare le borse ai frati e dare il proprio aiuto a chi si trova a vivere in una situazione di difficoltà. —



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