Pasti in mensa meno cari con l’introduzione dell’Isee

BELLUNO. Pasti meno cari alle scuole medie. Da settembre le famiglie con figli che frequentano le medie risparmieranno qualche euro sulla spesa per la mensa. Sarà infatti introdotto l'Isee, che...
Belluno, 2004. La scuola media inferiore Ippolito Nievo. - La scuola Nievo
Belluno, 2004. La scuola media inferiore Ippolito Nievo. - La scuola Nievo

BELLUNO. Pasti meno cari alle scuole medie. Da settembre le famiglie con figli che frequentano le medie risparmieranno qualche euro sulla spesa per la mensa. Sarà infatti introdotto l'Isee, che permetterà di rimodulare le tariffe sulla base del reddito delle famiglie.

Se quest'anno il costo di un pasto è di 5,37 euro (Iva inclusa), da settembre questa cifra la pagherà solo chi ha un Isee superiore ai 15 mila euro. Chi ha un Isee tra 8.001 e 15 mila euro pagherà 5,31 euro a pasto, chi ce l'ha sotto gli ottomila euro pagherà 5,25 euro per ogni pasto. E le riduzioni saranno ancora maggiori a partire dall'anno scolastico 2017/2018.

Si è preferito introdurre il sistema gradualmente per poter coprire i costi del servizio senza patemi. «Per ora abbiamo definito solo tre fasce di reddito e le differenze di spesa sono minime tra l'una e l'altra», spiega l'assessore Valentina Tomasi. «L'obiettivo che abbiamo, però, è di introdurre una maggiore progressività, per agevolare tutte le famiglie del nostro comune, che hanno redditi diversi e dunque capacità di spesa differenti».

Alle elementari e negli asili l'Isee viene usato da tempo come strumento per suddividere le rette. Mancavano le scuole medie, dove il costo del pasto ad oggi è uguale per tutti. «A settembre avvieremo un sistema progressivo, ma sostenibile, che ci permetterà di avere una fotografia reale della situazione», continua la Tomasi. «Potremo capire quante famiglie entreranno in ciascuna fascia e questa specie di censimento ci aiuterà a rimodulare le tariffe sulla base delle effettive necessità».

Rimane ancora aperto, invece, il problema del costo dei pasti degli insegnanti, che grava per la maggior parte sulle spalle dei Comuni. Gli assessori che hanno sollevato il problema non hanno ricevuto alcuna risposta da Roma. (a.f.)

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