Pastin in piazza Martiri: "Serve un regolamento"
BELLUNO. Il pastin “avvelenato”. E’ quello con il quale la Lega Nord ha riacceso la polemica che già lo scorso anno aveva investito l’amministrazione Prade. E’ il capogruppo Andrea Stella a chiedere al sindaco di revocare l’embargo al pastin dalle casette di piazza dei Martiri. Puntuale la replica dell’assessore Gamba, che parla di un problema di decoro: «Per San Martino non se ne parla», ha detto, «poi si vedrà».
Una polemica tutta politica, quella portata avanti dagli esponenti del Carroccio, decisi a non perdonarne una agli ex alleati del Pdl, dopo il caso Bottacin.
I rappresentanti Ascom preferiscono non prendere parte alla disputa, anche se Renzo Roldo (presidente del sindacato dei macellai) avanza una richiesta all’amministrazione Prade: «E’ un fatto piuttosto strano che, in un periodo dove si tende a tutelare i prodotti tipici, il Comune di Belluno vieti la vendita del panino col pastin in piazza. Sindaco e assessori avranno certamente le loro ragioni, ma a mio avviso servirebbe una deroga per far sì che in un determinato periodo dell’anno e in occasioni mirate possa essere somministrato questo prodotto del territorio. Perché durante la festa di San Martino e i mercatini natalizi dobbiamo trovare prodotti che niente hanno a che vedere con le nostre tradizioni, mentre il pastin è bandito? Serve un regolamento chiaro, che dia la possibilità ai professionisti del settore di vendere questo prodotto in centro, nel rispetto delle varie norme igienico-sanitarie. Se uno segue le regole, perché non può promuovere questo prodotto? Vi ricordate la tristezza dello scorso anno? Le bancarelle vendevano di tutto, ad eccezione del pastin. Non è così che si tutelano i prodotti locali».
Non ha preclusioni, anzi, Andrea Dal Pont, presidente della Consulta Ascom del Centro storico: «Sarebbe bello vedere il chiosco dei panini col pastin in piazza durante la tre giorni di festeggiamenti per San Martino. Credo che nessuno tra i commercianti del centro avrebbe qualcosa di cui lamentarsi. Capisco, però, l’assessore Gamba quando chiede professionalità e decoro».
La soluzione del problema potrebbe essere semplice, secondo Dal Pont: «Una struttura temporanea ben fatta, con dei professionisti dietro il bancone, potrebbe essere una vetrina importante per il nostro prodotto tipico. Guai, però, trasformare questa casetta in un punto di ritrovo per persone che pensano solo a bere o a fare confusione. A quel punto farebbe bene l’amministrazione a chiudere tutto, perché la piazza è un luogo dove il decoro è fondamentale».
Dal Pont, comunque, preferisce evitare la polemica politica: «Mi sembra che l’uscita leghista sia un po’ tardiva. Invece di polemizzare a una settimana dalla fiera di San Martino , avrebbero fatto bene a preoccuparsi del pastin qualche mese fa».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi