Patenti falsificate e assegni rubati Processo a Napoli

BELLUNO. Giro di patenti false e assegni rubati. Le truffe sono prescritte. Ma le ricettazioni ci sono ancora. E comunque la competenza non è del Tribunale di Belluno, ma di quello di Napoli. anche...

BELLUNO. Giro di patenti false e assegni rubati. Le truffe sono prescritte. Ma le ricettazioni ci sono ancora. E comunque la competenza non è del Tribunale di Belluno, ma di quello di Napoli. anche se i fatti sono avvenuti soprattutto in città. Saranno i giudici partenopei a processare Michele Guadagno, Stella Guidelli ed Eugenio Buompane. I primi due difesi dall’avvocato Edda De Iasio del Foro di Caserta e il terzo dal bellunese Fabrizio Righes. Di fronte all’eccezione presentata dai legali, Antonella Coniglio ci ha pensato qualche minuto, poi ha fatto trasmettere gli atti al capoluogo campano. Esattamente come aveva fatto Trento, che si era spinto a ipotizzare un’associazione a delinquere fra i tre imputati.

Tutto parte da un furto di patenti alla Motorizzazione civile di Isernia del 2004. Buonpane è accusato di aver ricevuto o addirittura acquistato da una persona non meglio identificata un documento di guida rubato; aver cambiato il numero di serie e averla intestata a un’altra persona, utilizzandola poi per commettere dei reati. L’altra ricettazione riguarda degli assegni illegali in favore di altre persone è anche dello stesso intestatario della patente falsa. L’imputato si sarebbe presentato nella filiale cittadina della Banca Intesa San Paolo con il solito nome inventato, tirando fuori la patente contraffatta e ottenendo dall’impiegato allo sportello di aprire un conto corrente nel quale depositare gli importi degli assegni.

Ma c’è anche un’altra patente falsa. Cambiano il numero di serie e l’intestatario, quello che rimane fisso è l’utilizzo delittuoso, grazie anche a un altro assegno rubato dall’importo significativo. Con tutto questo, si sarebbe recato negli uffici della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, per accendere un altro conto corrente, nel quale versare l’importo. Ma in questo caso gli è andata male ed è stato smascherato, finendo a processo insieme agli altri due, che avevano agito in maniera analoga.

I fatti contestati sono del 2008 e, nell’udienza filtro di ieri mattina bisognava discutere della competenza. È stato chiesto di trasferire il processo a Napoli e il giudice Coniglio si è trovata d’accordo. Non sarà lei a celebrare il processo. (g.s.)

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