Il Patto per Belluno rompe con la maggioranza: «Giunta deludente, non sta facendo nulla»
Il presidente Dalle Mule non ci sta: «Sindaco e assessori portano avanti solo i progetti di chi c’era prima, nessuna discontinuità come si auspicava. Ci ignorano e qualcuno si offende se poi non votiamo? Abbiamo autonomia»
«Purtroppo non immaginavo che questa amministrazione fosse così deludente». È un giudizio «negativo a 360 gradi» quello del presidente del Patto per Belluno, Luca Dalle Mule, sull’operato dell’amministrazione De Pellegrin.
I suoi consiglieri, Celeste Balcon e Sandra Mella, anche nell’ultimo consiglio comunale hanno deciso di non partecipare al voto su tutti i punti in discussione. Era successo anche al momento del voto sul bilancio previsionale (il documento più importante di un’amministrazione) e sulle nuove aliquote Irpef. Nelle sedute precedenti c’erano state numerose astensioni. Segnali evidenti di un malessere del gruppo, che non lo nasconde più.
La spaccatura
«I consiglieri Mella e Balcon non hanno mai cercato incarichi», premette Dalle Mule. «Non chiediamo nulla, ma la giunta ci ignora e poi pretende che alziamo la mano in consiglio? Il nostro orientamento è di passare ad un appoggio esterno, di sicuro il Patto non si sente più vincolato alla maggioranza».
Parole come piombo, quelle di Dalle Mule, che rivendica l’autonomia del Patto: «La lista Noi con Oscar (quella che corse alle elezioni e che poi ha cambiato nome diventando Patto per Belluno, ndr) è stata un fallimento, ma proprio da quella lista è stato preso un assessore che non aveva nemmeno ricevuto i voti per entrare in consiglio. Abbiamo fatto un sacrificio all’epoca, entrando in quella lista, perché io ritenevo dovessero esserci i simboli e non è stato accettato. E adesso qualcuno si offende se il Patto riacquista la sua autonomia?».
«Nessun cambio di passo»
Dalle Mule non salva praticamente nessun assessore. Definisce «negativa la politica culturale, perché manca una visione»; sul turismo «non c’è alcun progetto»; sui lavori pubblici «stanno portando avanti solo i progetti lasciati dalla precedente amministrazione. Doveva esserci un cambio di passo, una discontinuità. Con il sindaco avevamo parlato di fare una valutazione politico/tecnica sulle opere, in modo da scegliere quali realizzare. Invece le hanno mandate avanti tutte e non stanno facendo null’altro. Che senso ha costruire una nuova scuola a Cavarzano con la crisi della natalità in atto?».
«Manca un progetto»
Dalle Mule affonda poi sul caso dei pasti negati ai bambini: «Non capisco come possano accadere cose così penose», afferma. E sulla cultura: «Fondazione Teatri aveva un presidente, Massimo Ferigutti, che stava facendo non bene, ma benissimo. Perché è stato rimosso? Sarebbe disdicevole se fosse per questioni personali, perché non si può allontanare una persona solo perché magari non riscuote simpatie».
Il presidente del Patto non vede un progetto per la città, una traccia che dica dove stia andando l’amministrazione: «Mettono sempre davanti a tutto il fatto che mancano soldi, ma li stanno cercando? La risposta è no».
Il nodo partecipate
Non manca un attacco sulle società partecipate, con la fusione Bim Gsp - Bim Infrastrutture che non convince Dalle Mule «perché non è stato fatto prima un piano industriale, e con il Comune di Belluno che conta quanto, o anche meno, di altri».
«Mi scuso con i cittadini»
Dalle Mule in chiusura lascia aperto un minimo spiraglio quando dice: «Se il sindaco vuole tornare a parlare di progetti noi ci siamo». Ma poi quella porta si chiude quando gli si chiede se ci siano margini perché questo accada. «No», è la risposta categoria del presidente del Patto. «Spero sempre, per il bene della città, che qualcosa cambi. Ma non lo vedo possibile», conclude. Non prima, però, di lasciarsi andare ad un’ultima, amara, considerazione: «Sono stato fra i primi sostenitori e promotori di questo sindaco. Me ne scuso con i cittadini».
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