Pd, primarie affollate in dodici chiedono di poter partecipare
BELLUNO. Piacciono, e tanto, le primarie per i parlamentari organizzate dal Pd. L’apertura al contrario decisa nel regolamento nazionale, che pone limiti ai votanti ma concede la candidatura anche ai non iscritti, ha moltiplicato l’interesse per la sfida del 30 dicembre e, nella sede dei democratici si sono presentati in quattordici, poi ridotti a undici. Ieri pomeriggio è scaduto il termine per manifestare la propria disponibilità con il ritiro dei moduli per la raccolta delle firme, ma fin da martedì sera si è capito che il confronto avrebbe avuto numerosi partecipanti.
Non tutti riusciranno davvero a candidarsi, perché ognuno deve presentare un minimo di 50 e un massimo di 55 firme a supporto, raccolte tra gli iscritti al 2011, che però sono meno di 500 e questo significa che, fisiologicamente, non potranno presentarsi in più di nove persone. È probabile anche che qualcuno decida di ritirarsi prima per evitare l’affollamento, anche perché non ci sarà un buon posto per tutti.
Solo in due possono sperare di essere inseriti in una posizione di lista appetibile per l’elezione. Gli altri potranno fare da riempipista e in quest’ottica si è concesso di ampliare la rosa a tutti quelli che ci stanno (fisicamente), per cui non ci saranno semplicemente il doppio di quelli che possono essere eletti, ma il doppio di quelli che possono entrare in lista a prescindere dalle ambizioni concrete.
Tra i nomi, che verranno confermati solo oggi perché il comitato organizzatore ha dato a tutti qualche ora in più per riflettere, le sorprese non mancano ed è giusto partire proprio da queste. Il feltrino fa la sua parte con Sandro Dalla Gasperina, non iscritto e considerato vicino a Sel. Dalla Gasperina è il presidente del consiglio comunale di Feltre e ha al suo fianco i giovani Pd della sua zona (che oggi lo presenteranno ufficialmente) e la stima di Sergio Reolon. Decisamente più naturale la candidatura di Lidia Maoret, segretario provinciale del Pd molto vicina a chi ha fatto la storia recente del centrosinistra bellunese, Guido Trento e comunque sempre impegnata a restare equidistante. Chiude il feltrino Luciano De Nato, regolarmente iscritto al partito da anni.
Risalendo la valle del Piave, a Limana bisogna fermarsi, perché c’è la candidatura di Edi Fontana già presidente della Cm e amministratore di esperienza, ma senza dubbio socialista. Prima di passare al capoluogo è bene fare un salto in Cadore, dove ha deciso di farsi avanti Angelo Costola, ex primario del Suem in pensione e già assessore provinciale con Reolon, ma ancora prima candidato presidente del centrodestra. Ieri Costola ha formalizzato l’iscrizione al Pd.
Non dovrebbe mancare, a Ponte nelle Alpi, Roger De Menech, renziano, il più giovane della truppa. La sua richiesta di deroga (la candidatura sarebbe vietata a chi guida comuni con più di 5 mila abitanti) è al vaglio del nazionale.
A Belluno non ha ancora sciolto la riserva Paolo Bello, che comunque resta in gioco almeno fino a sabato e ieri si è aggiunta Zaira Martire.
Ci saranno invece il segretario comunale Irma Visalli, che ha un vasto consenso tra i reoloniani, Marco Perale e Maria Teresa Cassol dell’area cattolica bersaniana, e Claudia Bettiol bersaniana e di nuovo pronta a una sfida elettorale in un anno per lei ricco di impegni.
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