«Peccato che la Certosa resti chiusa»

Durante la cerimonia del premio si è parlato molto del futuro del convento, tra ricordi e speranze
gian paolo perona- perona- sospirolo- pelmo d'oro 2015 alla certosa di vedana- certosa- vedana-
gian paolo perona- perona- sospirolo- pelmo d'oro 2015 alla certosa di vedana- certosa- vedana-

SOSPIROLO. «Una giornata storica». Così il sindaco Mario De Bon sulla riuscita manifestazione di ieri che, oltre al premio, ha accolto numerosi altri eventi tra visite guidate, conferenze e presentazioni di libri, decollate già venerdì e proseguite fino a ieri sera, che hanno richiamato centinaia di ospiti, appassionati o semplici curiosi.

«Dopo 140 anni il Cai è tornato in Certosa (nel 1875 la certosa ospitò la seconda adunanza della seziona agordina del Cai, ndr)», ricorda il primo cittadino. «I sospirolesi hanno dato il massimo e mi auguro che l’evento faccia da traino per il futuro della Certosa». Ed ecco un argomento che sta a cuore a molti: quale sarà il destino della struttura? Non pochi sono i visitatori che, pur apprezzando la parte ieri aperta al pubblico, desideravano vedere di più.

De Bon è chiaro e perentorio: «Come amministrazione vogliamo rispettare i tempi e la volontà dell’Ordine, restando disponibili a valorizzare il più possibile la struttura per quanto di nostra competenza». Ieri erano presenti anche due suore carmelitane provenienti dalla zona di Grosseto, che, in attesa del placet dei superiori, potrebbero affrontare a breve un nuovo ritiro proprio nella Certosa, attualmente disabitata. Sostanzialmente concordi autorità e pubblico presente: sarebbe bello rivedere la Certosa aperta, pur nel rispetto del luogo. «Un patrimonio del nostro territorio che sarebbe un peccato rimanesse chiuso» è il pensiero dell’assessore Bottacin, opinione condivisa dalle presidente provinciale Larese Filon, che ammonisce però a ricordare la funzione spirituale del luogo. È cauto il vescovo Andrich: «Compito della Chiesa è promuovere il monastero come centro di spiritualità, non come luogo di turismo».

Per il presidente della Pro loco Francesco Bacchetti: «Da tempo mi piacerebbe vederla rinascere come centro spirituale, che offra anche ospitalità alla gente. Altra destinazione potrebbe essere quella di un museo sulla vita dei certosini o su Girolamo Segato che qui ha i natali, ma sia chiaro che le decisioni spettano all’ordine e che si ricordi la funzione iniziale».

«Confidiamo nel ritorno delle suore, ma è indispensabile una buona collaborazione ai fini del mantenimento della struttura e del rapporto con la zona», è il commento di Ivano Decima, che da anni della certosa è custode, oggi insieme al figlio Thierry. L’idea dei visitatori è unanime: per Sergio e Laura serve valorizzare la struttura nel rispetto della destinazione iniziale mentre Simone sottolinea il potenziale interesse turistico. Non sono mancati i visitatori da fuori provincia attratti sia dalla manifestazione che dall’apertura eccezionale: erano presenti gruppi da Trento, Trieste, Padova, Mestre e Milano.

La guida turistica Valentina Pilotti ha confermato l’interesse dei presenti, già soddisfatti della zona visitabile, ma curiosi di scoprire di più, tant’è che in molti cercavano con lo sguardo qualsiasi anfratto o luogo recondito. Forse, tra tutti, i più emozionati erano proprio i sospirolesi, soprattutto quelli che alla Certosa hanno legato ricordi d’infanzia. «Nel 1955 venivo con la nonna ad acquistare delle piantine di pomodoro dai frati, ma erano molti anche i doni che questi facevano a noi ragazzi, come un pallone o delle magliette per formare la nostra piccola squadra di calcio», ricorda Erminio Casanova.

Le messe dell’ultimo dell’anno con la neve e un ritiro spirituale al fianco dei frati sono nei ricordi di Giovanni Cadorin mentre Giordano Tegner rammenta di quando, tra 1955 e 1962, fu addetto alla manutenzione dello stabile; i frati gli avevano persino procurato le dispense per studiare ingegneria. Comune, tra i più anziani, anche il ricordo della confessione nel giorno del matrimonio. Affollati gli altri appuntamenti: venerdì sera la presentazione del libro “L’oro di Cornia”, le passeggiate e le due conferenze sulla storia della certosa e sulla vita di Segato. Al mattino l’annullo filatelico sulla cartolina raffigurante il monastero nel 1922. (f.b.)

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