Pecore azzannate sul Nevegal: si sospetta il lupo

Il proprietario vive a Castion, ne aveva sette in un recinto. Cinque quelle divorate. La polizia provinciale parla di cànidi
BELLUNO. Cinque pecore azzannate al collo e sbranate: si sospetta nuovamente l’opera del lupo nella zona del Nevegal. Il grande predatore è tornato a colpire? Presto per dirlo, nell’area sono stati avvistati anche cani selvatici, benchè l’ipotesi che si tratti di un lupo ci stia tutta.

Il ritrovamento delle carcasse è avvenuto nei giorni scorsi in un recinto privato dove un castionese tiene le pecore che ha “ereditato” dal suocero. Sette gli animali accuditi nello stazzo dove vengono portati perché passino l’estate. Si tratta di una zona non popolata, quella di Valdart, l’area più vicina a Valmorel dove si pensa che il lupo scorrazzi da tempo e dove ci sono stati analoghi ritrovamenti di pecore uccise nei mesi scorsi.

«Si tratta di cinque pecore che sono state divorate nel fine settimana scorso», spiega Valter, il proprietario degli animali. «E qui la presenza del lupo non è poi così sospetta, anche se nessuna delle forze intervenute per i rilievi ha dichiarato con certezza che l’episodio sia effettivamente da attribuire a questo grande predatore».

Valter è un cittadino che per passione alleva alcune pecore che gli sono state lasciate dal suocero: lui abita a Castion e d’inverno le tiene nella stalla in paese, poi d’estate le lascia pascolare in un recinto in località Valdart.

«Domenica», racconta, «mi avevano avvisato che avevano visto una pecora morta: un passante aveva visto l’animale dall’esterno del recinto. Così sono andato subito a vedere di che cosa si trattasse e ne ho trovate cinque, azzannate e morte, in parte divorate. Ne ho sette, dunque me ne sono rimaste due. Ho avvisato la polizia provinciale e gli operatori sono venuti a fare il sopralluogo lunedì mattina, stilando anche un rapporto in cui comunque parlano della “predazione da cànidi”. Poi è arrivato il veterinario che ha fatto tutto quello che doveva in termini di tutele sanitarie: le pecore sono state interrate e le carcasse praticamente distrutte».

Il sospetto che sia la “zampa” del grande predatore, tornato sui monti del Bellunese, c’è tutto, dietro questo raid, considerati gli avvistamenti nei mesi scorsi: ma in zona Nevegal spesso si è sentito parlare anche di attacchi ai greggi da parte di alcuni cani selvatici che sono stati notati in zona.

«Supposta la possibilità che sia un lupo» continua Valter «la prova tangibile non c’è, nella famiglia cànidi, quella indicata nel rapporto della polizia ci sono compresi sia i lupi sia i cani selvatici. E del resto anche tracce non ne sono state ritrovate».

Le pecore sono state azzannate al collo, tipico dei lupi ma anche dei cani, e poi divorate. Nello stazzo c’è un riparo in lamiera che le ospitava: «Le ho ereditate dal suocero che è morto tempo fa: quella delle pecore è una tradizione di famiglia che c’era da trenta o quaranta anni. Non abito lassù, io ho casa a Castion: a Valdart faccio una visita settimanale, per vedere se è tutto a posto. L’altro giorno un passante ha notato la pecora morta e mangiata e mi ha avvertito. Ora vedremo: nella zona, verso Valmorel (che è limitrofa), esisterebbe una coppia di lupi e le pecore sono state azzannate alla gola come fanno loro. Di fatto è una supposizione ma è verosimile, dal momento che si sono verificati altri episodi simili: circa un mese fa, a Tassei ne hanno uccise altre cinque, non è la prima che succede».

Valter ora ha presentato domanda di indennizzo: «Bisogna vedere se tutto va a buon fine. Il valore è di circa 150 euro a capo, tanto costa una pecora. Non so se ne prenderò ancora, perché le tengo nella stalla vicino a casa durante l’inverno e d’estate le porto su, ma se c’è questo pericolo forse è meglio che mi astenga dal prenderne altre».


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