Pecore per lana e carne il Comune stanzia un aiuto

Il contributo a fondo perduto è a disposizione degli allevatori della razza Lamon affinché con la registrazione all’anagrafe si aumenti il numero di capi

LAMON. «Bisogna assolutamente aumentare il numero dei capi della pecora di razza Lamon (attualmente sono circa 250), da registrare perché vanno certificati. Dobbiamo cominciare a misurare i risultati del progetto di salvaguardia dal rischio di estinzione». Più che un appello, è una necessità quella evidenziata dal sindaco Vania Malacarne. Per questo la giunta ha deliberato un contributo a fondo perduto per tutti gli allevatori della pecora di razza Lamon: viene concesso a condizione che i soggetti siano stati autorizzati alla monticazione sul Coppolo e che aderiscano all’Arav (Associazione regionale allevatori del Veneto) iscrivendo i capi al registro anagrafico della razza.

Le domande di contributo vanno presentate entro le 12 di martedì 20 gennaio e l'erogazione sarà disposta entro trenta giorni dalla scadenza del termine. Il Comune lo annuncia attraverso il sito internet istituzionale e la pagina Facebook per diffondere la notizia che va nella direzione della salvaguardia della pecora di Lamon e della promozione dei suoi prodotti, in particolare la carne e la lana. In un quadro generale, la convinzione sull'altopiano è che questo allevamento sia di beneficio all'economia turistica non solo in termini di offerta gastronomica (Lamon ha la ricetta particolarissima della “carn de fea nfurmigaa”, la carne di pecora affumicata), ma l'intento è anche quello di tipicizzare il territorio con ricadute sulla cura dell'ambiente.

Il rischio di estinzione della razza pregiata è serio, perché i capi sono pochi e la sfida per il recupero e la valorizzazione è difficile, ma il sindaco e i suoi ci credono e vogliono dare una bella spinta agli allevatori della pecora di Lamon. Adesso i soggetti regolarmente iscritti alla monticazione sul Coppolo, se aderiscono all'Arav possono beneficiare di un contributo che copre la spesa della quota d'iscrizione. «Si tratta di una misura, di durata triennale, che rientra nel progetto di salvaguardia della nostra pecora (nato qualche anno fa con la regolamentazione del pascolo comunale sul monte Coppolo, prevedendo l'accesso solo ai montoni di razza Lamon, anche con il supporto di Veneto agricoltura)», commenta il sindaco Vania Malacarne.

«Lo scopo è quello di combattere il rischio di estinzione con l’aumento del numero di capi registrati. Perché il progetto abbia un senso dobbiamo fare questo passo della certificazione. Gli allevatori sono per la gran parte d'accordo e il Comune, oltre a ringraziarli, ha deciso di andare loro incontro contribuendo alla spesa che devono sostenere per l'iscrizione. Fa ben sperare il fatto che anche fuori dal mondo degli allevatori ci chiedano di essere coinvolti (come i macellai, pensando alla procedura dell'affumicatura)».

Raffaele Scottini

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:pecora

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi