Pecore sgozzate a Ponte: l'inchiesta ipotizza un avvertimento
PONTE NELLE ALPI. Si fa sempre più strada l’ipotesi che dietro alle due teste di pecora sgozzate alla maniera islamica che sono state lasciate da mano ignota davanti alla porta di casa di Said Ait M’hand, titolare del mini market Firdaws, ci sia un “avvertimento” lanciato da qualche collega del settore dei supermercati etnici. In particolare le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Belluno stanno passando al setaccio possibili dissapori tra il titolare del mini market di via Roma e alcuni gestori di realtà concorrenti dove viene venduta anche carne halal, ovvero macellata secondo il rito islamico. Ed è proprio questo il nodo attorno a cui convergono le indagini.
In passato ci sarebbero state delle discussioni tra Said Ait M’hand e alcuni colleghi che operano nei comuni vicini relative ai prezzi della carne in vendita. Prezzi troppo bassi, a detta del titolare del Firdaws, che avrebbe chiesto spiegazioni. È possibile infatti che dietro costi della carne troppo bassi possa esserci l’ombra della macellazione in nero, che garantisce minori costi per il macellaio (che non ottempera agli obblighi sanitari previsti dalla legge) e quindi è capace di garantire prezzi al dettaglio inferiori.
Il sacchetto con le due teste e le quattro zampe di pecora che è stato abbandonato nella notte tra sabato e domenica scorsa davanti alla casa del commerciante marocchino, da 26 anni in Italia e dal 2011 a Ponte nelle Alpi, sarebbe dunque un gesto dimostrativo tra concorrenti.
Said Ait M’hand, che già domenica mattina aveva chiesto l’intervento dei carabinieri, non ha sporto denuncia. Le indagini dei carabinieri comunque sono state avviate. Il responsabile, qualora venga individuato, verrà denunciato per minaccia aggravata. «Vorrei sapere chi è stato. E perché lo ha fatto. È stata una minaccia. Eppure sono certo di non avere nemici, ho buoni rapporti con tutti. Sarà stato qualcuno che ha qualche interesse»: così aveva detto il commerciante marocchino il giorno dopo il macabro ritrovamento. E ancora: «Per l’autore di questo brutto gesto chiedo una punizione esemplare, che possa essere di esempio per tutta la comunità». Sulla scia di quanto successo lo scorso fine settimana, il titolare del mini market è deciso a installare le telecamere «sia all’interno del negozio che all’esterno, ne va della mia sicurezza. Io voglio il bene».
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