Peculato e abuso d’ufficio, dentista nei guai

Professionista di Santa Giustina nel mirino di carabinieri e procura: è indagato per la strana ”osmosi” di utenti dalla Usl al suo studio
Foto Agenzia Candussi/Scattolin/Via Miranese, Mestre /Foto Carabinieri in azione operazione Factory
Foto Agenzia Candussi/Scattolin/Via Miranese, Mestre /Foto Carabinieri in azione operazione Factory



Gli utenti che visitava grazie al rapporto pubblico e professionistico che lo legava all’Usl, passavano spesso per le cure nel suo studio dentistico privato, risultato chiuso dal 2012. Una “osmosi” sulla quale anche l’Usl ha voluto vederci chiaro, alla luce di alcuni episodi che si è ritrovata a dover gestire.

Un dentista santagiustinese è sotto inchiesta per peculato e abuso d’ufficio: Cesare Werlick, 60 anni circa, vittima qualche anno fa di un’aggressione nella sua abitazione da parte di una banda di rapinatori, è ora nel mirino di carabinieri e procura per presunti illeciti in relazione alla sua professione.

Il medico, noto non solo a Santa Giustina dove abita, ha svolto per anni il lavoro di dentista nel suo studio privato, prima di abbandonare quella attività. Ultimamente presta i suoi servizi dentistici nel servizio pubblico sanitario, lavorando a contratto per la Usl: una quindicina di ore nelle quali visita i pazienti e risolve i loro problemi di denti.

Anziani, bambini e anche extracomunitari gli utenti che si rivolgevano al servizio sanitario e che venivano seguiti dal professionista 60enne. Un giorno una coppia di anziani si è rivolta proprio agli uffici Usl, chiedendo maggiori informazioni sull’indirizzo del dentista in questione: i due anziani hanno raccontato di essere stati invitati a recarsi nello studio privato del professionista, ma non erano riusciti a trovare la sua esatta ubicazione. Per questo motivo, si era rivolta all’ente pubblico per farsi spiegare la strada per raggiungere lo studio di Werlick.

Una richiesta suonata strana ai funzionari pubblici, che hanno cercato di approfondire con gli stessi anziani il tipo di rapporto instaurato col professionista. La coppia ha riferito candidamente tutto: dai primi contatti all’appuntamento privato nello studio.

È stato così che sarebbe partita una segnalazione nei confronti del 60enne professionista, alla ricerca di riscontri eventuali.

L’inchiesta, mandata avanti dai carabinieri di Belluno con il coordinamento del sostituto procuratore Marco Faion, è praticamente alle fasi finali, in quanto si sta preparando l’avviso di chiusura indagini. Nei mesi di accertamenti e verifiche, i carabinieri hanno anche scoperto che di fatto lo studio del dentista era chiuso dal 2012, che la sua prestazione a contratto con la Usl era di quindici ore e che i due anziani non erano gli unici a poter raccontare quel che hanno testimoniato.

Insieme con i Nas, l’Arma bellunese un paio di mesi fa ha effettuato anche una perquisizione al domicilio. Qui sono stati rinvenuti alcuni farmaci, come gli anestetici, di presunta provenienza Usl. —



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