Pedavena, fitosanitari in zona vietata: intervengono i carabinieri

I militari forestali contestano la violazione dell’area di salvaguardia della sorgente. Sanzionati i privati

PEDAVENA

Fitosanitari sparsi sulle colture in una zona “proibita”, dentro l’area di salvaguardia della sorgente Porcilla, da cui prelevano acqua potabile i Comuni di Pedavena e Feltre e la fabbrica di birra.

Lo contestano i carabinieri forestali chiamati in causa da alcuni cittadini di Festisei che da tempo protestano contro la presenza nella borgata di un vigneto e di una coltivazione di mais con l’uso di trattamenti chimici.

Non ci sono stati inquinamenti dell’acqua, rassicura il Comune di Pedavena alla luce delle analisi effettuate in seguito all’intervento dei militari: l’acqua è a posto, senza tracce di fitosanitari.

I carabinieri forestali, in ogni caso, hanno fatto partire una sanzione per l’utilizzo dei fitosanitari nell’area di salvaguardia, contro la quale i titolari delle coltivazioni potrebbero presentare delle controdeduzioni.

E resta la protesta a Festisei per quell’appezzamento coltivato a mais e a vigneto, che aveva spinto i residenti ancora un anno fa a dare vita ad un comitato “No vigneti” e che a giugno li ha convinti a chiedere sostegno ad un legale, l’avvocato Davide Fent.

In mano, infatti, i cittadini di Festisei hanno un decreto firmato ancora dall’allora sindaco Valter Bonan con cui viene indicata sulla mappa catastale la zona di rispetto attorno alla sorgente Porcilla. Una zona in cui, secondo la vecchia disposizione comunale, non si può nemmeno spargere la “grassa”, tantomeno quindi pestidici o fertilizzanti.

La loro protesta, hanno lamentato i cittadini all’avvocato Fent, è però rimasta inascoltata. Nonostante il vecchio decreto comunale fosse stato nel frattempo superato dal testo unico sull’ambiente, che fissa una area di rispetto della stessa estensione.

Ai cittadini, con la consulenza dell’avvocato Fent, non è rimasto quindi che presentare una segnalazione.

Segnalazione raccolta dai carabinieri forestali, che sono saliti a Festisei raccogliendo campioni di terreno nell’area agricola sotto la strada che porta a Croce d’Aune al centro della protesta.

E l’esito delle indagini dei carabinieri forestali è stato netto: nell’area di rispetto attorno alla sorgente Porcilla sono stati usati prodotti fitosanitari nel corso del 2018.

Sono ben 22 i prodotti individuati dalle analisi dei carabinieri forestali, dall’Antracol al Lumax, dal Mildicut al Tiospor Wg. Prodotti che, secondo i militari, sono stati usati in spregio al testo unico sull’ambiente e dalle norme di attuazione del piano di tutela delle acque.

Da lì, dunque, il via alla sanzione per i privati e l’invito partito a metà settembre a Comune, Bim, Usl a verificare la qualità dell’acqua.

«Le analisi sono state fatte subito e hanno dato risultato negativo», rassicura il sindaco Maria Teresa De Bortoli, «anche perché le coltivazioni sono più in basso della presa d’acqua. Per questo, anche come consiglio di bacino, stiamo lavorando sulla questione dell’area di rispetto: in montagna non si può tracciarla con il compasso, bisogna tener presente le caratteristiche del territorio. In ogni caso su quella sorgente da cui partono captazioni di Pedavena, Feltre e della fabbrica di birra si faranno presto dei lavori, già decisi nel piano degli interventi». —



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