Pedavena: furto e fuga, patteggia 17 mesi
Colpo a Malga Campet, il ladro provò ad investire l'amico del proprietario
PEDAVENA.
Sedie, coltelli, bottiglie di superalcolici, scorte alimentari. Tutto quello che si poteva rivendere, mangiare o utilizzare l'aveva caricato in fretta nel bagagliaio della sua Punto. Ma un testimone lo sorprese. E ieri A.S., 48 anni, feltrino, ha patteggiato un anno e 5 mesi per rapina impropria. La sfortuna dell'imputato, incensurato fu che dopo aver svaligiato l'agriturismo di Malga Campet, la mattina del 20 novembre scorso, incrociò un amico del proprietario, che su richiesta di quest'ultimo si era recato sul posto per verificare che le piogge non avessero danneggiato la struttura. Trovatosi di fronte al ladro, l'uomo provò a chiedergli cosa stesse facendo, ma A.S. salì in macchina e se ne andò sgommando e rischiando di investirlo. Una chiamata al 113, a quel punto erano le 11.30, mise in azione gli agenti della volante che erano in servizio nel Feltrino. La macchina del ladro, carica di refurtiva, venne intercettata vicino a Pedavena. Ma di fronte al segnale di alt intimato dai poliziotti, A.S. tirò dritto. Cominciò così un inseguimento ad alta velocità per le strade del paese, con una seconda pattuglia della polizia stradale di Feltre che si unì alla caccia. Con due automobili della polizia alle spalle, nonostante diversi inutili tentativi di far perdere le proprie tracce, per l'imputato, dalla fedina penale immacolata, improvvisatosi ladro, non vi fu scampo: bloccato a bordo strada e costretto a scendere, non gli restò che ammettere il furto e accettare di essere condotto in questura, dove venne interrogato. Dalla sua Fiat Punto fu recuperato tutto il bottino e restituito al proprietario dell'agriturismo. A.S. fu, quindi, portato nel carcere di Baldenich e rinchiuso in una cella per qualche giorno, finché il suo legale non riuscì a scarcerarlo, facendo ricorso al tribunale del Riesame di Venezia. Ieri mattina il patteggiamento che ha chiuso definitivamente la vicenda giudiziaria che lo vedeva alla sbarra con la pesante accusa di rapina impropria. L'essere sfuggito all'amico del proprietario, rischiando anche d'investirlo con la propria auto, quando gli chiedeva spiegazioni sulla sua presenza in zona, è un reato classificato più come rapina impropria che come furto aggravato. Un reato punito più pesantemente dal codice penale.
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