Pedavena in silenzio per l’ultimo saluto a “Mimmo” Guzzo
PEDAVENA. La pace eterna, la speranza, la sapienza. Sono le tre virtù che don Ivano Brambilla ha chiesto come regalo a Dio per colmare la scomparsa di “Mimmo”, il compianto Giacomo Guzzo, ex segretario della presidenza della Camera di commercio morto a 60 anni per via di una tragica caduta durante un'escursione con amici sul monte San Mauro. «Ho la percezione di essere indegno a presiedere questo momento di intimità», confessa don Ivano ai microfoni della chiesa, gremita per il funerale di ieri pomeriggio, «ma come parroco di questa comunità chiedo a Dio di farci tre regali, dopo quelli che gli abbiamo fatto noi il giorno dell'Epifania e dopo portati dai tre re magi. Per Giacomo chiedo la pace eterna, che non è l'eterno riposo, ma è quella cosa che ti fa star bene. Molti di voi sono del Cai e sanno cosa vuol dire questa sensazione, ad esempio mentre osservano un panorama dalla cima di un monte. La pace eterna è lo stare alla presenza di Dio, non fermi, ma pieni di gioia e del senso dell'esistenza. Per le sue amate sorelle chiedo la speranza», prosegue il celebrante, «quella virtù grazie alla quale i cristiani credono, assieme alla fede e alla carità. La speranza ci fa guardare al futuro non in base a ciò che vediamo, ma in base alla promessa fatta da Dio. Per tutti noi chiedo infine la sapienza, il dono di vivere bene e di saper vedere dentro alle cose. Una bambina una volta mi disse che ciò che la faceva soffrire di più era sapere che, dopo il funerale del fratello e del nonno morti in un incidente in montagna, tutti si sarebbero dimenticati di lei, mentre il suo dolore sarebbe stato quotidiano. La sapienza è quella virtù che ci fa capire quando è il momento di stare vicini alle persone che soffrono. La sapienza ci rende comunità».
Alla fine della celebrazione, avvolta da silenzio e riservatezza, i familiari non hanno voluto prendersi lo spazio per ricordare Guzzo al microfono. Hanno preferito vivere nel loro privato il dolore di una perdita tanto grande quanto inaspettata. Il feretro è stato quindi trasportato a Enego, per essere sepolto nella tomba di famiglia. Al seguito del carro funebre è partita anche una corriera di amici e di conoscenti, che hanno voluto dargli l'ultimo saluto.
Francesca Valente
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi