Pugno al vigile, aggressore arrestato, il sindacato: «Il sindaco si dimetta»

Nuova aggressione all’unico agente di Polizia Locale di Pedavena. Il sindacato accusa l’amministrazione comunale di mancata tutela della sicurezza e sollecita l’intervento del Prefetto per garantire la protezione dei dipendenti

Laura Milano
Il centro di Pedavena
Il centro di Pedavena

Nuova aggressione in servizio all’unico vigile urbano di Pedavena intervenuto per difendere una donna e il sindacato di polizia locale Sulpl chiede le dimissioni di sindaco e segretario comunale «che non sono in grado di garantire l’incolumità dei propri dipendenti».

Pugno in faccia

L’episodio che è costato all’agente pedavenese Davide Pinaffo un pugno in faccia e un trauma guaribile in una ventina di giorni è avvenuto attorno a mezzogiorno di sabato, in pieno centro a Pedavena, nel tratto di via Vittorio Veneto tra il bar Gallo e la piazza. Lo stesso agente, ad agosto, era stato aggredito da un negoziante.

Sabato mattina l’agente della locale impegnato nel controllo della viabilità ha notato una accesa discussione in corso tra un uomo, un 54enne originario di Bolzano, e la moglie di origine straniera, entrambi senza fissa dimora e non residenti a Pedavena, è intervenuto. «Alla vista della divisa, l’uomo si allontana e la donna confessa all’agente di essere stata vittima, in passato, di violenze da parte del marito e, per questo, di temere per la sua incolumità», riferisce il subcommissario del Sulpl Veneto, Simone Maniero, «ma l’uomo, vedendo la moglie confidarsi con l’operatore di polizia, ritorna sui suoi passi, si avvicina alla donna in stato di alterazione e comincia ad insultarla.

L’agente cerca quindi di identificare il soggetto, chiede le sue generalità ed un documento di identità ma questo si rifiuta».

«L’operatore è da solo, disarmato, privo di addestramento e di formazione specifica», rimarca il segretario del Sulpl, «ciononostante non si volta dall’altra parte: si frappone tra i due e chiama il 112 per chiedere ausilio ai carabinieri. Nel frattempo il soggetto continua ad insultare ed a minacciare la donna. Dalle minacce verbali passa a quelle fisiche ma l’agente fa da scudo alla donna e lo allontana con la forza, prima che questo riesca a colpirla. A quel punto, spaventata, la donna si allontana di corsa e così tenta di fare anche l’uomo che invece viene fermato dall’agente. Il soggetto si volta e gli sferra due pugni in faccia, di cui uno va a “buon fine”. Con l’aiuto di alcuni passanti, l’agente riesce a bloccare a terra l’esagitato e lo ammanetta, tra gli insulti e le minacce».

Aggressore fuori di sè

Sono state almeno quattro le persone che si trovavano nei pressi del bar e che sono accorse per dare una mano all’agente aggredito. «Quell’uomo era fuori di sé», spiega una testimone, «hanno fatto fatica a fermarlo, mentre la donna gridava».

L’uomo è stato quindi preso in custodia dai carabinieri del nucleo radiomobile e arrestato: il magistrato di turno ha disposto gli arresti domiciliari nell’abitazione di Pedavena dove è alloggiato in questo periodo. L’agente è stato invece medicato all’ospedale

E all’indomani della aggressione al vigile pedavenese, ha preso posizione con forza il Sindacato unitario lavoratori polizia locale Veneto, che già ad agosto aveva contestato la scarsa formazione impartita all’agente e il fatto che il vigile si fosse dovuto attrezzare da solo con uno spray al peperoncino per autotutela.

Il sulpl dal prefetto

Il subcommissario Sulpl Veneto, Simone Maniero, si dice pronto a chiedere l’intervento del Prefetto, se sarà necessario, con la proclamazione dello stato di agitazione e mandato all’ufficio legale di valutare potenziali responsabilità in capo all’amministrazione per l’infortunio che ha subito l’operatore di polizia.

Maniero si esprime in maniera durissima nei confronti del Comune di Pedavena, «dato che si tratta del secondo episodio di aggressione ai danni dell’unico agente di polizia locale di Pedavena che era già stato malmenato a inizio agosto da un commerciante della zona, per un divieto di sosta».

E aggiunge: «A rendere ancora più grave questo episodio è che già allora avevamo chiesto al Comune di adoperarsi per tutelare l’incolumità dell’operatore: da allora nulla è stato fatto e quel nulla è stato fatto con convinzione. Secondo il sindaco e il segretario, infatti, il Comune avrebbe già fatto abbastanza con un affiancamento iniziale di un paio di mesi. Dopo la prima aggressione, quindi, l’agente è stato rimandato in strada da solo, ancora senza formazione e ancora senza strumenti di autotutela. Ed ecco il risultato: un’aggressione peggiore. L’agente costretto a rivolgersi ai carabinieri, anche per riferire in Procura la propria attività di polizia giudiziaria, non avendo a disposizione gli strumenti previsti».

Il saindacato 

Il sindacalista è perentorio: «A un sindaco e ad un segretario comunale che non sono in grado di garantire l’incolumità dei propri dipendenti, l’unica che rimarrebbe da fare sarebbe quella di rassegnare con effetto immediato le proprie dimissioni».

La conclusione del sindacato – che a novembre aveva incontrato il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti per chiedere un intervento normativo proprio a seguito della prima aggressione a Pedavena – è che questa «amministrazione sta ignorando totalmente le proprie responsabilità in materia di tutela della salute dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro: l’aumento della frequenza e della gravità degli infortuni subiti dall’operatore sono campanelli d’allarme che non possono essere sottovalutati. Il peggiorare di questi indicatori infortunistici lascia presagire che il prossimo episodio potrebbe essere ancora più grave e noi non possiamo permettere che la situazione resti immutata. Per questo siamo del tutto intenzionati a chiedere l’intervento del Prefetto dei Belluno».

«Ringrazio l’agente di polizia locale dell’operato così come la stazione dei carabinieri di Feltre e contestualmente condanno fortemente l’aggressore per il grave gesto», è il commento del sindaco Nicola Castellaz, che spiega di non aver ricevuto notizia dell’iniziativa del Sulpl e sottolinea: «Se il sindacato ha bisogno siamo a disposizione».

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