Pedemontana, cantieri entro l'anno
Firmato il decreto del progetto definitivo: superstrada pronta nel 2016

Il tracciato della Pedemontana veneta asse Montebelluna-Bassano
VENEZIA.
Il progetto della Pedemontana veneta è pronto. E questa volta è definitivo. Decenni dopo le prime valutazioni, nove anni dopo i pomodori lanciati dai cittadini contro i rappresentanti delle istituzioni che già lavoravano alla superstrada e decine di inciampi burocratico-economico-legali dopo, i cantieri possono finalmente partire. Da subito. Lunedì, il commissario straordinario per la Pedemontana veneta Silvano Vernizzi ha firmato il decreto di approvazione del progetto definitivo dell'opera che dovrebbe vedere la luce nel 2016.
«Siamo di fronte a un soggetto atipico, una superstrada a pagamento - sostiene Luca Zaia con una vena polemica - non solo, siamo passati da un'autostrada ritenuta impattante, larga 25 metri, ad una superstrada larga 24,5 metri: questo è stato il grande beneficio dei ritardi e delle battaglie ambientaliste. Avremo inoltre limiti di velocità più bassi. Comunque, ai veneti consegneremo un collegamento mediano alto rispetto al Passante».
Lunga rincorsa.
Era il 2003 quando il project financing fu presentato alla Regione che l'anno successivo lo accolse dichiarandolo di pubblico interesse. In mezzo, la controversia giudiziaria tra le due Ati concorrenti: la Sis Itinere e la cordata di imprese costruttrici Pedemontana Veneta-Impregilo. La svolta il 31 marzo 2009 quando il Consiglio di Stato ha imposto alla Regione di assegnare la concessione alla Sis, atto eseguito da Vernizzi anche alla luce dei motivi di urgenza sanciti dal governo.
La superstrada.
Sarà un'arteria a quattro corsie (due per senso di marcia) e collegherà la A4 da Montecchio Maggiore alla A27 a Spresiano. L'infrastruttura, verrà realizzata in project financing dall'Ati Consorzio stabile Sis Itinere Infraestructuras: costerà 2.130 milioni di euro e avrà un contributo pubblico di 173 milioni. Sis gestirà l'opera per 39 anni: a quel punto, la Pedemontana diventerà proprietà della Regione. L'asse principale misurerà poco meno di 95 chilometri, (50 dei quali in trincea, 26,5 in rilevato, 7,4 in gallerie naturali e 9,3 artificiali) più 53 di viabilità ai caselli (17 in tutto); l'opera, interessa 23 comuni del Vicentino e 14 del Trevigiano. Per i residenti resta confermata la gratuità del pedaggio entro 21 chilometri.
L'iter.
Lavori al via già dalla prossima settimana: in programma la bonifica bellica, le procedure per la sistemazione dei sottoservizi e quelle di esproprio. «Sis contatterà i proprietari per la definizione del valore del terreno da espropriare, secondo i principi affrontanti con le associazioni del mondo agricolo per Passante e Terza corsia della A4 - sostiene l'assessore alla Mobilità Renato Chisso - in questo caso abbiamo il rapporto aperto con solo 4-5 comunità. Chi opterà per l'accordo bonario, si vedrà liquidare immediatamente l'80% del valore della proprietà». I cantieri apriranno entro fine 2010, con tre maxi lotti, ciascuno di una ventina di piccoli cantieri.
La polemica.
«Ecco qua il federalismo leghista - sostiene il segretario regionale del Pd Rosanna Filippin - i veneti «regalano» in solidarietà verso il resto d'Italia, ogni anno, un residuo fiscale lordo di quasi 17 miliardi di euro. Molto più di quello che ricevono. In cambio le opere infrastrutturali strategiche si sbloccano solo grazie al project financing, perché i soldi statali per questo territorio non arrivano mai. Come per la Tav, ferma al palo del Cipe malgrado la flotta di ministri veneti».
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