Pediatria, Memo va in pensione: ora arrivano medici da Genova
BELLUNO
Continua l’emergenza in Pediatria a Belluno. A fine anno andrà in pensione il primario del reparto, Luigi Memo, e i pediatri che rimarranno saranno soltanto tre. Per questo, in attesa di indire il concorso per la sostituzione del direttore dell’unità operativa, l’Usl ha deciso non solo di far dirigere il reparto del San Martino dal primario della Pediatria di Feltre, Stefano Marzini, ma anche di ricorrere ad altre convenzioni per l’acquisto di prestazioni libero-professionali da specialisti provenienti dagli ospedali Santobono di Napoli e dal Gaslini di Genova.
L’addio al primario
Da gennaio andrà in pensione il direttore Luigi Memo, 63 anni. Dopo aver lavorato dal 1982 al 2007 alla struttura complessa di Patologia neonatale dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso, dal 17 novembre 2007 era primario della struttura complessa di Pediatria e Patologia neonatale dell’ospedale San Martino di Belluno.
In questi anni in Pediatria è stato realizzato un ambulatorio di oftalmologia pediatrica ed è stato migliorato il monitoraggio per i neonati in Patologia neonatale. Durante la sua carriera a Belluno, è stato attivato il percorso di day service ambulatoriale, che ha favorito l’accesso dei piccoli pazienti alle prestazioni diagnostico-terapeutiche in tempi brevi attraverso la concentrazione temporale delle prestazioni. Il primario Memo ha dato impulso all’attività ambulatoriale delle sub specialità pediatriche (Allergologia, Celiachia, Diabetologia, Endocrinologia, Genetica Clinica, Infettivologia, Nefrourologia, Obesità) e, con la collaborazione delle diverse unità operative del San Martino, alla attivazione degli ambulatori di Dermatologia, di Oculistica e di Ortopedia. In collaborazione con il Pronto soccorso è stato realizzato un percorso dedicato ( “Progetto Arcobaleno”) per gli accessi dei bambini. In questi mesi si sta concludendo il percorso per la promozione ed il sostegno dell’allattamento materno che porterà l’ospedale San Martino ad ottenere dall’Unicef la qualifica di “Ospedale amico del bambino”.
La carenza di pediatri
Intanto, per sopperire alla mancanza di pediatri e al fatto che concorsi e avvisi sono andati deserti, l’Usl 1 Dolomiti ha deciso di stipulare un protocollo di collaborazione con l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani che ha portato l’azienda a chiedere l’aiuto degli specialisti dell’ospedale Santobono di Napoli e da qualche settimana anche del Gaslini di Genova. «Abbiamo chiesto a queste strutture la disponibilità di queste figure per coprire i turni di lavoro. Infatti, se nella Pediatria di Belluno l’attività è garantita fino al 6 gennaio, dal 7 sarà impossibile farlo, per cui serve l’intervento di specialisti da fuori. Questi dovranno garantire accessi di 12 ore al giorno e anche le guardie attive sia a Belluno che a Feltre», precisa il direttore generale, Adriano Rasi Caldogno. «Dobbiamo provvedere a stipulare dei contratti libero-professionali per garantire questo servizio importante per i bambini della provincia. Non possiamo farci trovare impreparati. Attendiamo ora l’applicazione del Piano socio sanitario con la presenza nei Pronto soccorso dei medici di famiglia: una boccata di ossigeno per gli ospedali». —
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