Pedofilia, c’è il ricorso alla Corte di Cassazione del giovane imputato

SANTA GIUSTINA

Violenze sessuali su adolescenti. Sarà discusso il 21 gennaio il ricorso in Cassazione del giovane di Santa Giustina condannato in primo grado a nove anni di reclusione e in Appello a sei anni, sei mesi e 20 giorni, dopo che era caduta una delle accuse e i magistrati veneziani avevano fatto meglio i conti. Era accusato di reati, che andavano dalla violenza sessuale su minore alla detenzione di materiale pedopornografico, dalla pornografia minorile alla sostituzione di persona e alla tentata violenza privata; è stato assolto per la produzione di materiale.

Uno dei ragazzi si era costituito parte civile, insieme alla madre, con l’avvocato Resenterra e ha ottenuto un risarcimento danni di 25 mila euro. La Corte d’Appello aveva disposto una perizia psichiatrica: l’uomo era imputabile, in grado di partecipare al processo e non pericoloso socialmente. Non c’era una vera infermità di mente, ma una situazione più sfumata di ritardo dello sviluppo per via del suo vissuto. Il procuratore generale aveva chiesto sette anni, otto mesi e 20 giorni, confermando l’intero impianto accusatorio.

Tra il 2015 e il 2016 l’imputato, difeso da Cesa, ha ricattato e violentato alcuni minori adescati su Facebook. Aveva aperto un falso profilo intestato a una certa Martina Mimi ed era riuscito a convincere due ragazzi a mandargli foto e filmati senza mutande e con i genitali in vista. Entrambi pensavano di parlare con una donna e non un maschio. Una volta in possesso del materiale, aveva cercato di costringere uno dei due ad avere rapporti con lui, in caso contrario avrebbe pubblicato tutto. Allo stesso tempo gli ha chiesto un altro video, ma senza essere accontentato. L’altro ragazzo si era visto chiedere a sua volta un filmato con uno spogliarello e una serie di toccamenti, sennò le foto sarebbero finite sul social. Due volte la violenza sessuale è stata consumata sul più giovane.

Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato materiale pornografico con minorenni su tablet, cellulare e portatile. Una parte è stata diffusa in una chat. —



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