Pedopornografia in chat e sul web, un bellunese fra i sei arrestati in Veneto

Operazione “Custodia Pro Spes”, la Polizia postale ha portato in carcere un 50enne residente nel Feltrino. Sequestrati hard disk e altro materiale. Le accuse: detenzione e condivisione di materiale illecito​​​​​​

Cristina Contento
Arresti della polizia postale per pedopornografia
Arresti della polizia postale per pedopornografia

Collegamenti con i siti pedopornografici e condivisione di materiale analogo nel digitale. Anche un bellunese è caduto nella rete tesa dalla polizia postale del Veneto che ha portato a sei arresti, uno di questi in provincia, e almeno sette perquisizioni.

L’arrestato è un cinquantenne, lavoratore dipendente di una ditta del Bellunese, e residente nella zona feltrina: è stato arrestato al termine di una perquisizione nel domicilio, nella quale è stato sequestrato del materiale. L’operazione è stata definita nello scorso weekend con perquisizioni e arresti: durante questa settimana si sono quindi susseguite le udienze di convalida per tutti i sei coinvolti che sono comparsi davanti al giudice.

Anche per il bellunese il Gip ha convalidato l’arresto e non ha disposto misure più lievi: l’uomo rimane in carcere. Nessuno è stato rimesso in libertà, fra gli arrestati: per alcuni si sono disposti i domiciliari, altri la misura in carcere

Al bellunese e agli altri coinvolti, la polizia postale del Veneto è arrivata al termine di una complessa attività di indagine, coordinata dalla procura di Venezia e dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online: le accuse mosse nei confronti degli indiziati sono a vario titolo di diffusione e detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico.

L’operazione, denominata “Custodia Pro Spes”, ha avuto origine da alcune segnalazioni di attività illecite su piattaforme di scambio di file. Nel corso di alcune delle perquisizioni avvenute nelle province di Venezia, Belluno, Rovigo Padova e Verona sono stati trovati i computer accesi e collegati alla rete mentre si scaricava e condividevano file illeciti. Gli arrestati, di varie estrazioni sociali e tutti uomini, hanno un’età compresa tra 51 e 70 anni.

Durante una delle perquisizioni è stata trovata anche una “collezione” di materiale illecito accuratamente catalogato e meticolosamente archiviato in raccoglitori di dvd.

L’indagine della polizia postale del Veneto, in provincia ha visto la collaborazione della sezione bellunese della Polpost che ha operato nella perquisizione a carico del feltrino. Qui la Polpost ha sequestrato hard disk, telefonino cellulare e altro materiale.

Accertamenti di mesi da parte dei poliziotti, coordinati dalla procura di Venezia, che si sono infiltrati negli spazi virtuali conosciuti e frequentati da soggetti pedofili che cercano di identificare. Si tratta di siti e ambiti virtuali dedicati a scambi pedo pornografici, in cui spesso vengono condivisi materiali fotografici di bambini. Cchat di chi scarica e scambia migliaia di contenuti di bambini violentati e seviziati. Una infanzia sfruttata per motivi lerci soprattutto in quei paesi dove naviga a gonfie vele l’ambiguo rapporto tra alta connettività e altrettanto alti gradi di povertà della popolazione. Dove l’infanzia vale meno di nulla. Ma non solo, perchè non mancherebbero coinvolgimenti di minori occidentali.

Una operazione “Custodia Pro Spes” che ha il focus della «Protezione della nostra speranza, i nostri ragazzi» spiega il dirigente della polizia postale di Venezia, Michele Fioretto «Il nostro impegno è di difendere le vittime, proteggere i ragazzi: per questo il senso della custodia dei giovani e il nome all’operazione».

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