“Pelle dell’orso”, la prima sarà in valle di Zoldo

Gli ultimi due giorni di riprese ad Erto. Il ringraziamento di regista e produttore per l’accoglienza ricevuta, la soddisfazione e la fatica del giovane attore feltrino
Di Mario Agostini

FORNO DI ZOLDO. La troupe della “Pelle dell’Orso “ termina le riprese in valle di Zoldo. Gli ultimi due giorni li trascorre in val Zemola a Erto. È terminata così l’avventura zoldana della troupe del film “La Pelle dell’Orso” cominciata il 25 maggio.

«Malgrado le difficoltà che si hanno quando si gira in montagna», ha spiegato il produttore del film Francesco Bonsembiante, «tutto è andato bene grazie alla professionalità della troupe (una quarantina circa le persone) e alla collaborazione degli zoldani. Un grazie, quindi, a Zoldo e sicuramente la prima visione del film (si pensa nella primavera del 2016 ) sarà fatta in Val di Zoldo».

E a proposito delle riprese parla il regista Marco Segato. «A Zoldo tutto è stato ultimato e molto bene. Adesso restano due giorni a Val Zemola di Erto. Dobbiamo girare le scene in cui il padre (Marco Paolini) e il figlio (il giovane attore feltrino Leonardo Mason) incontrano due alpinisti».

Il riferimento a Giovanni Angelini è implicito. Quale è stato il “clima” durante le riprese? «L’accoglienza», aggiunge il regista, «è stato ottima e molto calorosa. Tutte le persone del posto non solo sono state disponibili ma hanno dimostrato una passione e un coinvolgimento straordinari. Dal nostro punto di vista penso che l’essere stati qui, in queste settimane, abbia reso i paesani orgogliosi del loro territorio».

Soddisfatti delle riprese e della “sostanza” del film? «Siamo molto contenti», prosegue Segato «anche perché siamo riusciti a prendere il meglio di quanto offre la valle sia come luoghi che come facce coinvolte».

Perché dovremo andare a vedere il film, mi dica una ragione.

«Il motivo è che si tratta di un racconto di formazione che dovrebbe coinvolgere giovani e più grandi. Di fondo c’è un momento particolare e problematico della vita: il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Il momento è quindi significativo».

Il regista ha messo in risalto la professionalità del gruppo. «Il migliore gruppo che un regista possa avere». Grosso successo ha riscosso il “figlio” interpretato dal feltrino Leonardo Mason («un mito» secondo una fan) che è riuscito a coniugare gli ultimi giorni di scuola alle medie con i relativi esami di licenza e le riprese del film.

«Avevo fatto il primo provino», ha raccontato Mason, «e tutto era rimasto lì. Poi sono stato richiamato per un secondo colloquio e sono stato preso».

Leonardo la definisce «una esperienza indescrivibile. Dal di fuori sembra tutto meraviglioso e sicuramente lo è però c’è tanta fatica da sostenere. Chi guarda un film non riesce ad immaginare il lavoro che c’è dietro. Questa esperienza non è stata una passeggiata ma un grosso lavoro che ti aiuta però a maturare».

Come è andata con Paolini (che nel film interpreta il padre)?

«Paolini è una persona simpatica e con lui si sta bene; ci siamo trovati in sintonia».

E adesso?

«Con il nuovo anno scolastico frequenterò il Liceo scientifico. Se poi mi presenteranno qualche altro lavoro ci penserò». La chiosa finale con Marco Paolini che è stato di poche parole. Fumando la pipa, ha detto che si è trovato bene in Zoldo dove è stato accolto con simpatia.

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