Pelmo d’oro a Dorotei, Cazzetta e Costola
BELLUNO. Il Pelmo d’oro 2014 premia la carriera alpinistica di Soro Dorotei. Classe 1951, bellunese, Soro Dorotei è stato guida alpina, protagonista di un quarantennio di avventure alpinistiche nelle Dolomiti e nel mondo. Al suo attivo più di 1000 ascensioni e 130 nuove vie. Esperto himalaysta, Dorotei è stato sei volte su un Ottomila tra cui Broad Peak, K2, Nanga Parbat, Annapurna, Manaslu, Lhotse. La giuria del Premio lo ha definito “testimone di un alpinismo lezione di vita”.
Con lui sono stati premiati Nicola Tondini per l’alpinismo in attività, Carlo Mondini e Aldo Villabruna per la cultura alpinistica. Veronese, classe 1953, Tondini, istruttore delle Guide alpine, con la propria attività, spiega la motivazione, “riporta alla ribalta dell’interesse internazionale le grandi pareti dell’alpinismo dolomitico sia proponendo l’apertura di nuove vie sia attuando la ripetizione invernale di numerosi itinerari di elevatissimo impegno fisico e psicologico”.
Carlo Mondini e Aldo Villabruna, da oltre trent’anni punto di riferimento ineludibile per un esteso e appassionato nucleo di studiosi e praticanti, con le loro intuizioni hanno invece “spalancato le porte della preistoria e protostoria di montagna nella provincia di Belluno”.
Nel centenario della Prima guerra mondiale il Premio Pelmo d’oro torna nelle terre di confine “per abbracciare ancora una volta tutti gli uomini e le donne che con le loro imprese hanno reso grande la famiglia delle Dolomiti”, ha reso noto ieri la giuria del Premio.
Sarà infatti Falcade, ai piedi del Focobon, che il 2 agosto (alle 10) ospiterà presso la struttura polifunzionale “Sala Dolomiti” la cerimonia della XVII edizione del Pelmo d’oro che sarà presentata dal giornalista Giuseppe Casagrande.
Il Pelmo d’oro 2014, oltre ai tre già citati, ha attribuito altri due premi. Il primo, che riconosce l’impegno per la montagna e la solidarietà, intitolato all’alpinista Giuliano De Marchi, già componente della giuria: per la quarta edizione del Premio, è stato assegnato ad Angelo Costola.
Costola ha istituito nel 1986 la seconda Centrale operativa del Suem 118 in Italia e avviato nel 1988 un moderno servizio di elisoccorso che coniuga professionalità medico-infermieristica ed esperienza del Soccorso Alpino nelle emergenze e nelle situazioni più delicate di intervento in alta montagna. Nel 1998 è partito anche il volo notturno.
La Menzione speciale alla memoria è andata invece a Vittorino Cazzetta (1947-1997), autodidatta, a cui è intitolato il museo a Selva di Cadore. Cazzetta in Val Fiorentina ha effettuato sensazionali ritrovamenti in campo archeologico e paleontologico che hanno aperto nuovi inaspettati spazi di conoscenza alla scienza ufficiale. Nell’annuncio di ieri il presidente del Cai Veneto, Francesco Carrer, ha parlato anche delle difficoltà incontrate quest’anno nell’organizzare una manifestazione importante per il territorio, che premia lo spirito della montagna, ma stenta a trovare gli opportuni finanziamenti: «Il rischio di dovere terminare la rassegna dopo 16 anni era serio. Il 5 aprile ad Auronzo abbiamo affrontato il problema come Casa Comune (Cai, Soccorso alpino e Guide alpine, ndr), in collaborazione con la Provincia, valutando l’opportunità di far fronte al quadro economico individuando fonti di finanziamento e consolidando tra di noi una visione collettiva di lavoro».
E l’anno prossimo sarà una partita tutta da giocare. La giuria del Premio era composta da: il commissario della Provincia di Belluno Vittorio Capocelli, Italo Zandonella Callegher, Alessandro Masucci, Loris Santomaso, Cesare Lasen, Roberto De Martin, Paolo Conz e Giuseppe Casagrande.
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