Pensionato fa causa all'Usl 9 e chiede la sostituzione di un perito

Il bellunese è rimasto tetraplegico dopo un intervento chirurgico. Ora presenta un esposto per cambiare consulente: «E' un medico di base e lavora con l’azienda sanitaria»

BELLUNO. «I periti non sono terzi» e scatta l’esposto in procura. Il caso di Siro Buttol, il pensionato bellunese di 69 anni, entrato nel settembre del 2010 in ospedale a Treviso per sottoporsi ad un'operazione e uscito pochi giorni dopo tetraplegico, si arricchisce di un nuovo capitolo. Buttol ha infatti presentato un esposto alla procura della Repubblica di Belluno, attraverso i suoi legali. Il suo caso è ora al centro di una procedura giudiziaria, presso il tribunale civile di Belluno, che lo vede contrapposto all'azienda sanitaria di Treviso. Fondamentale, per la causa, sarà l'esito della perizia disposta dal giudice Antonella Coniglio e conferita al dottor Enrico Pedoja. Vi fu errore medico o meno? È, in sostanza, la domanda a cui dovrà rispondere il perito. Ma è proprio la nomina di Pedoja, medico legale trevigiano, che ha fatto scattare l’esposto del pensionato. Il motivo? Pedoja, secondo quanto sostiene Buttol nell’esposto, è anche medico di base dell’Usl 9, la stessa azienda sanitaria che costituisce la sua controparte nella procedura giudiziaria. Come può essere “terzo” nel suo giudizio un perito che deve giudicare la sua azienda sanitaria di appartenenza?

Nell’esposto alla procura, Buttol fa notare che il suo legale ha già fatto saltare due assistenti scelti da Pedoja in quanto “non terzi” per i rapporti di conoscenza e collaborazione con il professor Pierluigi Longatti, altra controparte di Buttol nella procedura giudiziaria, visto che si tratta del primario del reparto dove il pensionato bellunese fu operato. Ed anche sul terzo ausiliario scelto da Pedoja il legale di Buttol avanza perplessità e ne chiede la sostituzione.

In altre parole, essendo scaduti i termini per la ricusazione del perito, il legale di Buttol ha chiesto al presidente del tribunale di Belluno la sostituzione del consulente tecnico d’ufficio, per sgomberare il campo da qualsiasi sospetto.

Da parte sua Pedoja ha confermato al presidente del tribunale di Belluno di non aver alcun rapporto di lavoro di dipendente con l’ospedale di Treviso avendo già in passato svolto alcuni incarichi su nomina dei giudici del tribunale di Treviso in altre cause.

Una situazione ingarbugliata, in una procedura giudiziaria che potrebbe sfociare in una causa civile, nella quale Buttol chiede un maxi-risarcimento da oltre un milione di euro. Il pensionato chiede giustizia per essere entrato in ospedale da uomo sano per rimuovere un meningioma del clivus benigno ed ora si trova completamente infermo in un letto senza avere la possibilità di parlare, mangiare e costretto a respirare attraverso una cannula.

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