Pensioni, al 58% dei bellunesi meno di mille euro al mese. I dati Comune per Comune
La rielaborazione dello Spi Cgil fa scattare l’allarme: «Ci sono anziani che rinunciano alle cure mediche». I referenti sindacali: «Questi importi non consentono una vita dignitosa»

È il capoluogo a guidare la classifica delle pensioni nel Bellunese, mentre si attesta al 6° posto in Veneto, preceduto da Padova, Treviso, Verona, Venezia e Mogliano Veneto. La provincia, invece, con i suoi 62.339 pensionati, resta quella dove gli importi mensili sono tra i più bassi: in veneto è seguita solo da Rovigo.
I dati al lordo, forniti dal Ministero dell’Economia e della Finanza e rielaborati dallo Spi Cgil Veneto, prendono in esame gli importi mensili pagati ai pensionati nel 2023. Importi che – malgrado gli aumenti dettati dall’adeguamento Istat che hanno contribuito ad aumentare queste somme (si tratta di incrementi al massimo di un centinaio di euro) – restano sempre bassi rispetto a un caro vita che sta mettendo a dura prova soprattutto chi vive da solo.
E in provincia di Belluno, visto l’aumento dell’età della popolazione, sono sempre di più gli anziani che si trovano da soli e con pensioni minime. Situazioni che rischiano di creare uno “zoccolo” di residenti al limite della povertà, persone che, in un futuro non troppo lontano, potrebbero vedersi costretti a chiedere aiuto ai Comuni.
La classifica provinciale
Belluno guida la classifica provinciale delle indennità pensionistiche con un gettito complessivo di 259 milioni di euro e una media di 1.856 euro, seguita da Agordo con i suoi 1.818 euro mensili e un gettito di quasi 31 milioni di euro. Un dato quello di Agordo legato anche alla presenza di molti lavoratori di Luxottica; lo stesso discorso vale per Canale d’Agordo, dove le pensioni medie sono pari a 1.653 euro al mese.
Al quarto posto troviamo Calalzo, al quinto Cortina con pensioni medie di 1.645 euro, seguita da Feltre con un gettito pari a 134 milioni di euro e importi medi mensili di 1.637 euro.
A chiudere la classifica in provincia di Belluno, troviamo al 59° posto il comune di Val di Zoldo con 847 pensionati che devono gestire importi medi mensili pari a 1.100 euro e fanalino di coda Zoppè di Cadore, con i suoi 63 pensionati (su una popolazione di 180 abitanti nel 2023) che percepiscono 882 euro al mese. due realtà, queste, che chiudono anche la classifica regionale delle pensioni. Ma si tratta di realtà particolari, dove questi importi sono motivati dalla presenza massiccia di pensioni estere visto l’alto tasso di emigrazione che hanno registrato nel corso degli anni.


I commenti
«Gli ultimissimi dati forniti dal ministero dell’Economia e della Finanza offrono ancora volta un quadro preoccupante per i nostri pensionati veneti», dichiara Massimo Cestaro, della segreteria dello Spi Cgil Veneto. «Gli importi medi rappresentati nelle nostre tabelle sono l’emblema di una situazione economica davvero difficile per gli anziani. I valori rappresentati nelle elaborazioni, infatti, sono lordi, sicché un assegno medio da 1.600 euro lordi si riduce di fatto a 1.200-1.300 euro. Non solo».
In provincia di Belluno, il 58% dei pensionati percepisce importi medi mensili inferiori ai mille euro lordi. «Le pensioni medie emerse dalle statistiche del Mef non consentono agli anziani di sopravvivere dignitosamente se non dando fondo ai propri risparmi o indebitandosi», dicono dallo Spi Cgil bellunese.
L’Istat certifica che nel 2023 l’ultra65enne single veneto ha speso in media circa 1.660 euro al mese per tutte le voci di spesa che vanno dal carrello della spesa alle bollette, dai trasporti alla salute.
«Di fronte a pensioni nette decisamente inferiori alle spese affrontate, si suppone che tanti anziani siano costretti a vivere al di sopra delle proprie disponibilità. Non stupisce pertanto che sempre più anziani rinuncino alle cure mediche e molti sono costretti a vendere la nuda proprietà della casa per avere più disponibilità e meno spese», concludono dallo Spi veneto e provinciale.
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