Pensioni, c’è la quattordicesima
BELLUNO. Arriva la quattordicesima per 5.172 pensionati bellunesi (di cui 1.558 uomini e 3.614 donne) che ricevono una pensione tra i 750 e i 1000 euro lordi. Per gli altri 10 mila a riposo che la percepivano già perché avevano una rendita mensile fino a 750 euro, arriverà un aumento del 30%.
Queste le novità scaturite dall’intesa firmata l’altro ieri da sindacati e governo al tavolo sulla previdenza. Una novità che va ad ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima, che ammonterà in media a circa 420 euro per chi non la percepiva, mentre sale a circa 546 per chi già la prendeva. Tutto questo si concretizzerà a partire dal luglio 2017. Per chiarezza, «attualmente i circa 10 mila pensionati bellunesi che già intascano la quattordicesima», spiegano i sindacati di categoria, «ricevono somme differenti a seconda degli anni di contributi: 336 euro con 15 anni di contribuzione, 420 euro con 16-25 anni e 504 con oltre 25 anni. Per questi l’intesa prevede, appunto, un aumento del 30% degli importi che sono fermi da dieci anni. I nuovi 113mila beneficiari riceveranno invece la quattordicesima dello stesso importo adottato fino ad ora».
In Veneto, quindi, la quattordicesima arriverà in tasca a circa 313mila pensionati, un terzo in più di prima. L’allargamento coinvolgerà soprattutto le donne che, come noto, sono quelle che percepiscono le pensioni più basse. L’Inps, quindi, nel 2017 investirà a livello veneto circa 131,5 milioni di euro per i nuovi beneficiari della quattordicesima, e 25 milioni per pagare quelli che già la riscuotevano.
«Non c’è dubbio che per i pensionati questo sia un buon inizio», sottolineano i tre segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil del Veneto, Rita Turati, Luigi Bombieri, Walter Sperotto. «Infatti l’intesa prevede l’impegno che governo e sindacati proseguano il confronto. Tra i temi da affrontare c’è quello della rivalutazione annuale delle pensioni che deve essere resa più efficace per fermare la continua perdita del loro potere d’acquisto».
Ma questo accordo perché diventi realtà deve essere introdotto nella legge di stabilità 2017 che il governo dovrà presentare all’esame del Parlamento. «L’accordo, infatti, prevede l’impegno del governo a inserirla nella legge di stabilità», precisa Renato Bressan dello Spi Cgil di Belluno che aggiunge: «Inoltre i sei miliardi che serviranno vanno inseriti nel programma triennale. Questa comunque è la parziale restituzione di quanto hanno perso in questi anni i pensionati, tra mancato drenaggio fiscale, mancata perequazione e altro. La restituzione di qualcosa alle fasce più basse era doveroso visto che si parla di pensionati a bassissimo reddito». (p.d.a.)
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