«Per andare verso l’Austria serve solo la ferrovia»
BELLUNO. Al Bellunese serve uno sbocco a nord, via ferrovia. Lo ha sottolineato il sindaco, Jacopo Massaro, all'incontro con il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, che lunedì pomeriggio era a Ponte nelle Alpi per inaugurare la rotatoria al bivio e per incontrare i sindaci.
«Alla riunione ho portato due elementi che sono contenuti anche nel documento che avevamo scritto quando si doveva eleggere la nuova Provincia», spiega Massaro. «In particolare lo sfondamento verso nord su rete ferroviaria, elemento, questo, da leggere in ottica di sviluppo economico e turistico».
Una ferrovia che colleghi Venezia alle Dolomiti e alla Baviera permetterebbe alle industrie di raggiungere un polo produttivo centrale in Europa, ma anche di puntare con decisione su un turismo che colleghi, finalmente, due siti Unesco: la laguna di Venezia e le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità.
«Lo sbocco a nord deve essere fatto via treno, archiviando definitivamente l'ipotesi del prolungamento autostradale», continua Massaro. «Anche perché nella Convenzione delle Alpi, che è un trattato internazionale, è scritto a chiare lettere che non si potranno costruire altri collegamenti viari in tutto l'arco alpino. Vanno semmai potenziati quelli esistenti, come il Brennero. Dunque per il Bellunese la possibilità di sfondare a nord si chiama ferrovia».
Ma perché questo collegamento venga preso in considerazione, è necessario l'impegno di tutta la regione.
«Serve uno studio che dimostri la strategicità di quest'opera», prosegue Massaro. «Dobbiamo essere tutti uniti, a livello regionale, affinché venga finalmente redatto questo studio. Potrebbe effettuarlo un'università. Lo scopo è quello di dimostrare che l'area industriale della pianura veneta ha bisogno di un collegamento veloce verso nord. E la ferrovia è meno impattante rispetto ad un'autostrada». Massaro, dunque, nell'incontro nel municipio di Cadola, ha puntato l'attenzione su progetti strategici di largo respiro, in grado di creare un'opportunità socioeconomica per il territorio di tutta la provincia.
«L'altro è il tunnel Cadola – Sagrogna, parte dell'opera legata alla nuova viabilità che sta nascendo con il traforo del Col Cavalier», conclude.
«La nostra terra ha sempre avuto una grossa criticità: la marginalità geografica. Da noi i collegamenti sono poco veloci. Il tunnel Cadola – Sagrogna è fondamentale per accorciare i tempi di percorrenza e, dunque, rendere anche i territori periferici più vicini alle grandi vie di comunicazione, come l'autostrada. Sarebbe collegato non solo al Col Cavalier, ma anche al Fio2, altra opera strategica per la città di Belluno ma in fondo per la provincia nel suo insieme, considerando che serve per deviare il traffico dall'Agordino al di fuori del centro abitato». (a.f.)
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