Per i clienti è meglio così mugugni tra gli ambulanti

Apprezzata la possibilità di arrivare a ridosso dei banchi con la macchina Alcuni operatori lamentano difficoltà a livello logistico con i veicoli e gli spazi
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Qualcuno si è chiesto se il pesce fosse tornato al mare quando non ha più visto i banchi in via Roma lasciata alle macchine, ma a parte alcuni clienti spaesati che pensavano di trovare una cosa in un posto e invece era in un altro, l'esordio del nuovo mercato del venerdì con frutta, verdura, pesce e formaggi al centro, può dirsi superato nella prima impressione dei feltrini. Con qualche riserva, ma promosso. Dall'altra parte del bancone invece, gli ambulanti hanno accolto il riordino tra luci e ombre. Riorganizzazione e cambio della viabilità hanno trovato sostenitori, detrattori e le lamentele di alcuni cittadini che hanno segnalato ai vigili l'eccessiva velocità delle auto che transitano in via Roma.

Bene, bravi. Applaude Vittorino De Marchi: «È una buona soluzione perché dà regolarità al traffico e si allunga la disposizione dei banchi. Ottimo, la trovo più funzionale». Gli fanno eco Gigi e Daniela Palman: «Molto meglio, anche perché si arriva con la macchina sotto Campogiorgio. Un bel servizio». Volendo dare una percentuale, Alessandro Girotto, che vende formaggio, dice «all'80 per cento promosso. Come primo giorno non male, la gente deve ambientarsi ma il mercato è lineare». Anche Silvio Scopel è contento: «È disposto bene, più funzionale. Ci sono voluti anni, speriamo che duri perché l'importante è dare stabilità». Sulla stessa linea Enrica Vettoretto: «La gente c'è e i posteggi in via Roma sono vicini. Bene». Dalla parte dei soddisfatti anche Marco De Vallier, che sulla salita di Campogiorgio ha un banco di abbigliamento: «Mi sembra meglio. Centralizzando l'affluenza mettendo in mezzo al mercato frutta, verdura e pesce, a cui si aggiunge la disponibilità di parcheggi, la gente è invogliata a salire, mentre prima, trovando subito gli alimentari, si fermava senza arrivare alla fine». Michele Geronazzo fa mercato da diciannove anni e lo vede «più ordinato. E anche la viabilità è migliorata».

Sì, però... Per tanti è ancora presto per giudicare e l'impressione è che ci vorranno due-tre mesi almeno per avere un riscontro. «Il primo giorno si possono fare poche considerazioni», esordisce Moreno Andreazza da dietro il suo banco di ferramenta. «C'è chi si trova bene e chi male, a noi hanno imposto di rinunciare a un metro di spazio e tocca adattarsi. Avevamo una concessione da 10 metri, lo spostamento va bene però mantenendo la metratura. Così si espone meno merce». Un appunto lo fa anche Luca De Paoli, fioraio in largo Castaldi: «L'impressione non è male, non possiamo lamentarci, ma nella disposizione c'è poco spazio tra i banchi, che sarebbero stati meglio lungo una doppia fila». Per Stefania Pauletti «è un po' scomodo non avere la frutta e la verdura tutta insieme in fondo, ma vediamo come va». Pragmatico Livio Brandalise: «L'importante è che ci sia la merce e venga messa in esposizione».

Così proprio no. «La gente è disorientata, ci sarà stato un calo dell'affluenza del 30 per cento, ma questo si risolve con l'abitudine», osserva Sandro Cecchin della pescheria. «La logistica però per noi è un disastro: siamo dovuti venire con un camion più piccolo perché non è possibile posizionare il cassone scarrabile in discesa e invece di cinque dipendenti ce ne stanno tre». Silvio Beghetto, venditore ortofrutticolo spostato in Campogiorgio era scettico alla vigilia e conferma le impressioni negative: «Si fa fatica a scaricare la merce che non sappiamo dove mettere e se chi c'era prima al nostro posto poteva appoggiare il camion al muro, adesso ci sono due metri per il passaggio. Lo spazio è inadeguato». Non è contento nemmeno Bruno Grando, titolare di un banco di fiori: «Non hanno migliorato niente. Anzi hanno complicato la vita specialmente agli anziani». Tra le signore che passeggiano c'è chi fa riferimento alla frutta e verdura, che «era più comoda dov'era prima, senza dover fare più strada con le borse pesanti in mano», e chi evidenzia «il disagio dello spostamento della fermata della corriera». Tra i baristi, Raffaella Zanella è molto dura: «Non ci vengano a raccontare che va tutto bene. Ci siamo adeguati, ma non siamo d’accordo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi