Per i comuni di confine 500 mila euro all’anno

BELLUNO. Ce n’è per tutti. Gli 80 milioni che le province autonome di Trento e Bolzano devono destinare ai comuni di confine verranno divisi salomonicamente tra progetti destinati ai comuni (sono 48 e per ognuno potrà essere destinato un intervento da mezzo milione di euro all’anno) mentre i restanti 56 milioni di euro verranno destinati a progetti strategici o sovraregionali. Gli esempi non mancano: dalle Dolomiti patrimonio Unesco alla viabilità, senza dimenticare gli impianti di risalita.
È una delle novità contenute nell’intesa per la gestione del fondo destinato ai comuni di confine - ex fondi Odi - raggiunta oggi a Roma. La regia delle trattative, che proseguono da mesi, è di Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali. E proprio Roma presiederà il comitato di gestione al quale siederanno, per la prima volta, anche le province interamente montane di Belluno e Sondrio. È l’effetto Delrio: grazie ad un passaggio della legge, infatti, alle province interamente montane è assicurata la possibilità di tenere relazioni istituzionali con gli altri enti. E quindi siederanno allo stesso tavolo con il ministero e i presidenti di Trentino, Alto Adige, Veneto e Lombardia. Prevista anche la partecipazione di tre rappresentanti dei comuni di confine.
«Bressa e il governo hanno fatto un lavoro magnifico», spiega il segretario regionale del Pd Roger De Menech, «la presenza di Belluno nell’organismo di gestione rilancia e rafforza il ruolo di tutta la montagna veneta nelle relazioni con i territori contermini. Cosa non secondaria, poi, significa che il nostro territorio avrà voce in capitolo sulla definizione e sulla gestione di tutti i progetti».
La segreteria operativa, che gestirà le fasi tecnico-amministrative, sarà invece ospitata a turno. Inizia la provincia di Trento, che avrà questo incarico per i prossimi quattro anni.
I progetti, anche pluriennali, dovranno favorire la valorizzazione e lo sviluppo economico e sociale dei territori di Lombardia e Veneto confinanti con Alto Adige e Trentino, favorendo altresì l'integrazione e la coesione. «È un principio molto importante» commenta il presidente Ugo Rossi, «perché sancisce la possibilità che questi investimenti, pur ricadendo nei territori dei comuni di confine possano avere effetti benefici per il nostro territorio».
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