«Per il volo notturno si usino i campi sportivi»
A lanciare l’idea è direttamente il commissario di Forza Italia, Dario Bond «Sono illuminati molto bene e sono capillari nel territorio provinciale»
gian paolo perona- perona- belluno- il nuovo elicottero del suem- ospedale
BELLUNO. Usare i campi sportivi bellunesi per far atterrare l’elicottero del Suem durante la notte.
Il commissario di Forza Italia, Dario Bond rispolvera quel vecchio ma sempre nuovo progetto del volo notturno dell’elisoccorso e lo fa indicando ad Usl e anche alla Regione il modo per poter superare le difficoltà che finora hanno impedito la realizzazione di questo servizio fondamentale. Bond, infatti, non ha dimenticato, durante il lungo periodo di silenzio che ha preceduto l’attuale incarico di commissario forzista, le necessità del territorio, e ora torna all’attacco. E lo fa partendo da un argomento da sempre caro ai bellunesi e da decenni discusso in tutti i progetti di organizzazione della sanità. Ma ad oggi rimasto sempre a livello utopico.
«Il volo notturno è da anni ormai là, fermo al palo, bloccato dai tanti problemi che ne impediscono la realizzazione», precisa Bond. «Primo fra tutti la carenza di piazzole di atterraggio predisposte per questo tipo di servizio e a norma. Certo, l’elisoccorso funzionante anche di notte ha un costo, ma questo non rappresenta il vero problema perchè in qualche maniera da Venezia i soldi potrebbero arrivare. Il vero ostacolo è appunto l’adeguamento delle aree di atterraggio. A cominciare dall’illuminazione adeguata».
Ed è proprio partendo da questo punto che l’esponente di Forza Italia ha pensato ad una soluzione “innovativa”. «Perché non si possono utilizzare i campi sportivi per questo scopo? Sono ben diffusi in tutta la provincia anche nelle frazioni, sono ben illuminati visto che sono adeguati per le partite e gli allenamenti serali. E quindi se si utilizzassero questi spazi si eliminerebbe il problema maggiore».
Ma per concretizzare questa idea «è necessario», come fa notare Bond, «che ci sia qualcuno o del Comune, o della Pro loco o comunque di un’associazione di volontariato che si renda disponibile, come è comprensibile, per aprire il campo e anche le luci non appena arriva la chiamata dal 118. Credo, però, che questo sia un ostacolo facilmente superabile vista la rete volontaristica così capillare di questa provincia».
Resta però un piccolo particolare: l’Enav darà il consenso ad un progetto del genere? «Non so cosa dirà l’ente per l’aviazione, ma credo che tra non avere nulla o garantire la sicurezza sanitaria ai bellunesi la scelta diventi obbligata. Anche perché sempre di più, se non ci si è ancora accorti, stiamo diventando “pianuracentrici”. Tutta l’organizzazione delle emergenze viene gestita ormai a Treviso dal lunedì al venerdì e negli altri giorni della settimana si punta su Padova o Verona. Quindi, per garantire la vita ai pazienti critici bellunesi, anche soltanto in caso di un incidente con diversi feriti gravi, è necessario che si possa accedere all’elicottero. Elicottero che già sconta molte limitazioni dettate dal meteo. Per cui, non è pensabile trasportare in ambulanza un paziente in ore serali in condizioni gravi o gravissime dal Cadore a Padova o Verona: i tempi di soccorso e di intervento devono ridursi al massimo per garantire la sopravvivenza della persona. E solo il volo notturno può garantire questo».
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