Per la mostra rivivono le Fontane lombardesche e le scenografie del Teatro della Sena
FELTRE. Un tuffo virtuale nel passato sommerso delle fontane lombardesche, un ritorno al presente per le sagome antiche già utilizzate per il fondale scenografico del teatro della Sena, un recupero conservativo della cancellata del Rizzarda che perde “roselline” e altri elementi decorativi in via Paradiso. Per la mostra dell’artigianato di questa edizione, le novità sono straordinarie: le fontane di piazza Maggiore torneranno a zampillare in questo fine settimana e sarà proiettato in vari punti della città un video sui segreti della Feltre “subacquea” con suggestiva visione delle cisterne a vòlta.. I fabbri ferrai integreranno gli allestimenti di forgiatori che provengono da tutta Italia, con il restauro della cancellata. Le due sagome polimateriche che rappresentano due divinità di non facile identificazione, infine, saranno esposte al teatro della Sena di cui facevano parte come “quinta scenografica”. A presentare queste «iniziative di alto livello che valorizzano il patrimonio cittadino» è stato ieri il vicesindaco Alessandro Del Bianco che sta portando avanti progetti importanti quali “Nuovi scenari” e “Platea magna”.
Ma è spettato poi ai curatori delle iniziative specifiche, il disvelamento delle novità che connoteranno l’edizione 2019 della mostra. Per sabato mattina è prevista la conferenza di Rachele Ferrario critica d’arte sulla figura di Margherita Sarfatti che, come ha detto la vicepresidente del comitato organizzatore mostra artigianato Elena Ceccato, «non è solo la prima biografa di Mussolini, ma il trait d’union con Carlo Rizzarda e con altri artisti del ventennio fascista. Ricordare la Sarfatti è l’opportunità per concentrare l’attenzione sulla mostra sul Novecento allestita in galleria Rizzarda». La mostra resterà aperta dalle 9.30 alle 22 di venerdì e sabato, orario continuato, mentre domenica sarà anticipata la chiusura.
Il concorso di forgiatura si associa quest’anno al restauro della cancellata di Carlo Rizzarda, un intervento non più differibile visto che il manufatto versa in condizioni conservative non ottimali. Per questo c’è un finanziamento. «È questa un’opportunità interessante», ha detto la conservatrice dei musei, Tiziana Casagrande, «perché il restauro dal vivo nei giorni della mostra, ci darà la misura di come si recupera il metallo, quali strumenti e prodotti si utilizzano per rispettare l’opera».
Ancora: Mariangela Mattia, restauratrice, ha presentato le due sagome in carta e “materiali di rimedio” riportate alla luce dalle stanze del Comune dove erano accatastate e risalenti al settecento. E ne ha curato il restauro in collaborazione con altri due laboratori. «Si tratta di sagome polimateriche che venivano usate in teatro per creare l’ambientazione. Due sagome che richiamano le sculture per arredo da giardino. Queste figure potranno essere utilizzate una tantum per qualche futuro allestimento».
Colpo di scena sulle fontane, infine. Il direttore artistico delle manifestazioni più importanti di Feltre, Fabio Giudice ha detto: «Si è commissionato al professionista Marco Recalchi la realizzazione di un video di tre minuti, che mostra le suggestioni delle fontane dall’interno. Si parte dalle riprese esterne sulle Lombardesche per sbirciare il contenitore d’acqua. Puntamento, dissolvenza e quasi per magia ci ritroveremo in mezzo alle vòlte». Con un contributo di 40 mila euro che arrivano dal Gal, il nucleo delle fontane e delle antiche cisterne sarà valorizzato nel contesto del maxi-progetto Platea Magna. Ma intanto ecco l’anteprima delle suggestioni sottosuolo. —
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