«Per noi il Corlo è una fonte di reddito»
Troppo bello per essere vero. Matteo Toscani, ex consigliere bellunese in Regione, lo aveva annunciato appena due mesi e mezzo fa: «Le laminazioni del Corlo saranno spostate a ottobre». E invece l'emergenza siccità e il fabbisogno idrico della pianura veneta hanno indotto l'autorità statale di bacino ad alzare le paratie. Risultato: il lago si abbasserà regolarmente, inesorabilmente, a partire da questi giorni, quelli di picco massimo del turismo a Rocca e di maggiore indotto per tutti gli esercizi commerciali che lavorano attorno al bacino artificiale.
Il livello dell'acqua scenderà a vista d'occhio. Metro dopo metro, a meno 10, 12, 15. «Comprendiamo le difficoltà dovute al caldo estivo, ma qui si pensa sempre prima alla pianura che alla montagna», sbotta il sindaco Luca Strappazzon, «comprendo la necessità che l'acqua arrivi fino a valle, le nostre saranno esigenze di altro tipo, però abbiamo bisogno dell'acqua allo stesso modo, quantomeno per garantire una fonte di reddito a chi lavora e talvolta vive dell'affluenza turistica di questo periodo. Abbiamo due campeggi sul lago, un albergo e ristorante, un bar, ora anche un'area ristoro alla Campagnola. Non possiamo arrivare ogni volta a questa soluzione che alla fine avvantaggia sempre e soltanto gli altri, a nostro discapito».
Come ogni anno, si ripeterà la tragicommedia delle disdette dell'ultimo momento e delle partenze anticipate, un disastro per l'economia. «Non ci si può fare il bagno, però il lago dev'essere appetibile e bello da vedere», rincara il primo cittadino, «oltre all'impatto ambientale che ha ogni anno questa manovra, ci sono anche olezzi maleodoranti per via dell'acqua stagnante. Non certo un bel biglietto da visita per chi viene dalle nostre parti».
A questo punto trovare altre soluzioni diventa quasi una sfida: «La pianura dovrebbe attrezzarsi diversamente. Non è bello fare i conti nelle tasche degli altri, ma non può nemmeno essere ogni anno la solita storia. Allora o trovano un modo per conservare l'acqua più a lungo, oppure ce la pagano di più. In questa provincia siamo quattro gatti e anche poco considerati: è ora di finirla».
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