Per palasport e piscina piani a risparmio energia

Longarone. La giunta ha presentato progetti con interventi per circa 1 milione La proposta si basa sulla cogenerazione e su un impianto a cippato
Di Enrico de Col

LONGARONE. Qualcosa si muove per il palazzetto e la piscina con una nuova proposta progettuale basata della cogenerazione e impianto a cippato. L'idea, resa possibile grazie a un apposito contributo regionale, è stata presentata alla cittadinanza in un partecipato incontro pubblico, anche se le reazioni sono state incentrate su scetticismo e invito alla prudenza.

«C'è una novità su questa problematica e annosa questione», ha spiegato il sindaco Roberto Padrin, «abbiamo infatti ricevuto un contributo della Regione di 789mila euro per la riduzione dei consumi energetici, da usare però entro il 2015. Come noto la criticità principale di questi impianti è il costo energetico insostenibile. Dieci anni fa sono stati spesi 6 milioni dalle precedenti amministrazioni, quindi abbiamo l'obbligo di provare a trovare una soluzione per la riapertura che sfrutti le grandi potenzialità in essere, valutando però attentamene tutte le conseguenze. Ora c'è questa bozza che vogliamo condividere con la popolazione, basata sul basso impatto ambientale. La fase successiva sarà quella di fare un bando per la gestione di tutte le strutture, in cui il comune garantirà un contributo annuo in uso a Santa Giustina, Tambre o in altre zone».

Il tecnico Pietro Canton, già consulente del Comune nel progetto fallito della centralina ad olio di tre anni fa, ha spiegato i possibili interventi per l'abbattimento dei costi energetici, dal costo di 1 milione di euro in gran parte coperto dal contributo regionale.

«La Regione», spiega Canton, «ha dato un finanziamento che va nella logica della riduzione di emissioni e consumi, che nel nostro caso va anche nella logica della riduzione dei costi energetici. Per prima cosa vorremmo inserire un cogeneratore nella centrale termica esistente, nello spazio ottenuto sostituendo una caldaia, che funzionerà specie per il periodo estivo con emissioni invariate rispetto all'attuale impianto. Poi ci sarà la costruzione di una caldaia a cippato di 12 metri per 7 e un relativo serbatoio interrato di circa 150 metri cubi situato vicino alle tribune dello stadio. La potenza è stimata in 500kw da usare solo nel periodo invernale salvo emergenze. Le emissioni saranno un quinto del limite di legge ovvero 20mg per metro cubo. Questa operazione porterà a un risparmio di 100mila euro l'anno».

I cittadini hanno espresso perplessità basate sulla sostenibilità a lungo termine e sulla reale necessità di spendere ancora risorse su un impianto che negli anni ha causato grossi deficit economici. «Manca l'utenza», ha detto Bruno De Michiel, «la domanda è se ci serve o no una piscina che non si potrà sostenere. Non è meglio usare quei soldi per aiutare delle attività sociali?» «Sarebbe ora di smetterla di spendere solidi pubblici per una struttura sovradimensionata», aggiunge Piergiacomo De Cesero, «dato che solo 15 anni fa abbiamo sprecato 6 milioni di euro del risarcimento Vajont per avere un apertura di un anno (2009-2010) con un deficit di 430mila euro. Ci vuole prudenza, non ripetiamo gli errori del passato.» «In passato sono state fatte valutazioni errate sui costi, ci possiamo fidare ora?» aggiunge Maria Feltrin. «Dobbiamo avere la garanzia che chi gestirà il tutto poi non ci lasci con il cerino in mano» conclude Agostino De Bona.

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