Perale: «Sarà l’anno di Palazzo Bembo». Lavori quasi finiti, poi tocca agli arredi

Il piano terra sarà dedicato al museo archeologico. Spiega l’assessore: «Spazi da ripensare dopo i nuovi ritrovamenti»



Il 2019 sarà l’anno di palazzo Bembo. A dirlo è l’assessore comunale alla cultura, Marco Perale, che annuncia comunque nuove attività anche per gli altri spazi espositivi della città.

«Tra pochi giorni il palazzo sarà consegnato perché i lavori saranno ultimati e quindi dopo entreremo nella fase degli arredi. Dovremo, inoltre, aggiornare la disposizione del materiale che abbiamo a disposizione. Il piano terra sarà dedicato al museo archeologico. Ma dopo i vari ritrovamenti che hanno dato un nuovo volto alla storia preistorica della nostra provincia e non solo, dovremo ripensare a come organizzare meglio gli spazi. Queste sono anche le indicazioni che ci arrivano dalla Sovrintendenza. Consideriamo che ci sono anche molti pezzi dagli scavi al Col del Buson. Grazie alla consulenza del dottor Vigoni e al lavoro della commissione scientifica del museo inizieremo l’allestimento al piano terra dove saranno previste anche delle aule per convegni e esposizioni temporanee. L’obiettivo è quello di dare spazio a tutto il materiale che abbiamo a disposizione con delle mostre periodiche, una mostra all’anno per esempio, per dare conto alla cittadinanza e anche a chi viene da fuori di tutto il patrimonio di cui è in possesso la città e la provincia».

Per l’assessore, quindi, se tutto andrà come deve e se ci saranno anche i finanziamenti da parte della Fondazione Cariverona, entro l’autunno 2019 palazzo Bembo dovrebbe essere pronto. «Male che vada per l’inizio 2020 potremo aprire le porte del nuovo museo».

Museo che al piano superiore dovrà accogliere le esposizioni vere e proprie, cioè le grandi mostre. «Ma per fare questo necessitano risorse economiche. Nel frattempo, l’intenzione è quello di far diventare il Bembo un polo per l’alta cultura. La stessa associazione Industriali ci ha chiesto degli spazi per accogliere una classe dell’università Luiss e la segreteria. Inoltre, stiamo ragionando anche sull’apertura di una classe dell’università di Padova. Alcune aule del palazzo potrebbero diventare spazi riservati quindi per corsi di aggiornamento per i manager. Insomma, dovremmo poter usufruire di spazi polifunzionali. Inizieremo pertanto la trattativa anche con la Regione Veneto e la Sovrintendenza che hanno qui la proprietà di alcune aule, affinché ce le concedano in comodato d’uso per poterle utilizzare a scopi culturali».

Però l’assessore non vuole tradire la mission del palazzo che è quella espositiva. «La prima cosa che abbiamo in cantiere è organizzare la mostra con i teleri di Pieretto Bianco dell’800. In Alpago esistono questi grandi teleri che sono stati inviati al restauro. Una volta terminata questa operazione prima di tornare alla loro casa di origine saranno esposti qui al Bembo».

Per il Fulcis, inoltre, l’amministrazione comunale sta pensando alla mostra sui Tesori del ‘600-’700 che arriveranno direttamente dalla Fondazione Cariverona. E questo dovrebbe arrivare tra fine marzo e inizio aprile. «Comunque il nostro scopo è quello di fare almeno un paio di mostre all’anno. Stiamo lavorando per ottenere anche delle nuove tele del Ricci tra acquisizioni, comodati e donazioni. Lo scopo è diventare il fulcro della produzione del Ricci a livello non solo regionale ma nazionale».

Per quanto riguarda la Crepadona, inoltre, «se ci saranno assegnati i soldi per la rigenerazione urbana rimarrà chiuso per circa due anni per la ristrutturazione, e quindi non sarà utilizzabile e poi l’intento è quello di farlo diventare soltanto biblioteca ampliando così gli spazi e nel frattempo trovare anche nuovo personale. La biblioteca deve diventare un luogo di incontro delle persone, non solo di studio. Sarà eliminato il cubo di Botta e saranno realizzata una nuova copertura». —



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