«Perché il Pd veneto contrasta questa proposta di aiuto?»

BELLUNO. «Siamo un caso unico in Italia, perché il Partito democratico veneto vuole contrastare l'unica idea concreta di aiuto al Bellunese?». Se lo chiede il Bard, critico nei confronti delle...

BELLUNO. «Siamo un caso unico in Italia, perché il Partito democratico veneto vuole contrastare l'unica idea concreta di aiuto al Bellunese?». Se lo chiede il Bard, critico nei confronti delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal deputato del Pd Roger De Menech. «Indubbiamente le zone franche sono un retaggio del passato, quando esistevano aree interne scarsamente collegate o raggiungibili, strette tra stati o regioni con differente regime fiscale, e venivano istituite per impedire lo spopolamento e l’abbandono delle attività imprenditoriali. Ma non è proprio questo il caso dell’intera provincia di Belluno, che confina con Trento e Bolzano (che trattengono i sette decimi delle loro tasse), con il Friuli (che ne trattiene sei e mezzo) e con l’Austria, che applica una tassazione che è la metà o forse meno di quella italiana? Quale caso più eclatante del nostro?».

«Ogni giorno dobbiamo contrastare un’insostenibile concorrenza dettata da condizioni fiscali molto più favorevoli che si traducono, come tragicamente vediamo ogni giorno, nello spopolamento di interi paesi e nell’abbandono delle attività economiche, ad iniziare da quelle turistiche», continua il Movimento. «In questi anni si è distrutta ogni forma di rappresentanza democratica dei bellunesi e ora non si vuole concedere nulla in cambio, nemmeno l’esenzione fiscale, a chi non ha più nessuna voce per difendere la propria comunità».

«Ogni anno lasciamo a Roma un residuo fiscale che sfiora il miliardo di euro, senza nessuna forma di auto governo e senza che i nostri Comuni abbiano le risorse nemmeno per l’ordinaria manutenzione, con un territorio ridotto ad una boscaglia e con le (poche) strade piene di buche o costantemente a rischio chiusura per frane», conclude. «Basta con questa visione politica reazionaria che cancella l'autonomia della montagna senza concedere niente in cambio. Non vogliono darci le stesse condizioni di cui godono i nostri vicini? Allora almeno ci lascino lavorare e produrre in pace nel nostro territorio, per il nostro territorio».

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