Perde il lavoro e dichiara appena 660 euro di Irpef chiesta la sua condanna
FELTRE. Niente soldi alla ex moglie. Un feltrino è a processo per violazione degli obblighi di assistenza familiare, ma ritiene di avere delle buone ragioni per non meritare una condanna su questa ipotesi di reato. La Procura della Repubblica ha chiesto otto mesi di reclusione, mentre il difensore Liuba D’Agostini punta all’assoluzione, dopo aver prodotto un Cud che attesta redditi complessivi per 660 euro in un determinato anno.
In sede di separazione il giudice aveva stabilito che l’uomo avrebbe dovuto versare in favore del figlio un assegno di mantenimento di 300 euro al mese oltre al 50 per cento delle spese straordinarie. L’uomo era stato condannato per violenza sessuale a quattro anni di reclusione e, secondo la difesa, è per questo che tra il gennaio e il novembre 2014 non ha potuto versare quanto dovuto.
C’ è stato anche un periodo della sua vita nel quale ha dovuto passare le giornate in macchina, in particolare durante la settimana di Pasqua, dal momento che era stato allontanato da casa e non sapeva dove andare a passare la notte. Ha pranzato e cenato in auto, meno male che la temperatura non era più tanto rigida e in qualche maniera se l’è cavata.
In un secondo momento è stato ospite del convitto dell’istituto Carenzoni Monego di Feltre, senza peraltro essere in grado di pagare la retta mensile. Tutte queste disavventure non gli hanno impedito di finire a processo. Alla fine della fase istruttoria il pubblico ministero ha chiesto una condanna a otto mesi, ritenendo pienamente dimostrato il reato. La difesa ha ribattuto che, fino a quanto ha potuto, l’uomo ha cercato di versare il dovuto, ma la situazione è precipitata quando ha perso il lavoro e non aveva più alcuna entrata. Nemmeno per la propria sopravvivenza. Prossima udienza per eventuali repliche, dopo di che il giudice si chiuderà in camera di consiglio per elaborare la sentenza. —
G.S.
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