Perdita a Festisei Comune e Gsp mandano i tecnici

Pedavena, nella frazione c’è da anni un rivolo d’acqua L’origine non è ancora chiara ma si interviene per fermarlo

PEDAVENA. Il vicinato dice che quella perdita dura «da anni», più e meno abbondante, più e meno costante. Il Bim Gsp dice che sono stati fatti diversi interventi nel tempo, ma solo in quello più recente, e che il problema è risolvibile, anche se va ancora scoperta la causa.

Il motivo del congetturare è una perdita all’acquedotto di Festisei, poco sopra Pedavena, all’altezza dei primi curvoni che portano fino a Croce d’Aune. Il rivolo d’acqua esce giusto sotto il tornante che sovrasta la frazione, in un punto dove si staglia una vecchia casa, in vendita e chiusa da tempo.

«Quando fa troppo freddo l’acqua si congela e diventa una lingua di ghiaccio lunga così», fa gesto un abitante. L’acqua corre rapida, limpida, gelida giù per la scarpata, segue per un po’ il vecchio tragitto sterrato che portava sul monte Avena, per poi gettarsi in un tombino costruito proprio dal Comune «un paio d’anni fa, per evitare che l’acqua corresse giù per la strada».

Anche perché con l’inverno e le temperature sottozero, il problema più grosso è il ghiaccio. Ma non va dimenticata la contraddizione che, di fronte a un’emergenza idrica così preoccupante come quella che stiamo attraversando oggi, si veda tanto bene pubblico disperdersi così, in mezzo ai campi.

Il Bim Gsp tramite la portavoce spiega che «il Comune ha fatto una pronta segnalazione qualche giorno fa, il tecnico ha già fatto un primo sopralluogo il 7 gennaio e tornerà nei prossimi giorni, per capire l’origine del problema». L’ipotesi dell’azienda di gestione degli acquedotti è che «non si tratti di un troppo pieno», come invece ritengono i residenti, «ma di una falla nell’impianto».

Il fatto però è che la perdita dura da anni, almeno a memoria della frazione. Che se l’è spiegata così: «L’acqua viene portata quassù da una pompa che parte dall’acquedotto del Belvedere. Il fatto che continui a uscire potrebbe essere dovuto a un malfunzionamento del galleggiante di Festisei, quello che dovrebbe bloccare il continuo apporto di acqua da valle verso monte». Ovviamente è soltanto una supposizione: sarà il prossimo controllo del Bim ad accertare le vere cause della fuoriuscita e a pianificare i lavori necessari ad arginarla.

In un tratto del corso poi c’è pure una bella discarica a cielo aperto nascosta da rami, arbusti e sterpaglie, sepolta dagli anni dell’incuria e dell’inciviltà. Si trova giusto sotto il tornante, a portata di scaricatori passa e getta. Tra i rovi si vedono contenitori arrugginiti, bottiglie, copertoni, lamiere. Forse c’è anche dell’amianto. Una situazione spiacevole con cui gli abitanti hanno convissuto per anni. Fino ad oggi.

Francesca Valente

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