Perdono la strada, stranieri recuperati illesi nella notte

COMELICO SUPERIORE. Avevano perso la strada a causa della neve che aveva coperto le loro tracce e non sapendo tornare indietro, hanno chiamato il 118 lanciando l’allarme verso le 22.30. Nottata...
La Croda Rossa, sulle Dolomiti, Cortina D?Ampezzo (Belluno). L'agenzia del demanio mette nero su bianco la lista dei beni dei quali gli enti locali possono fare richiesta in base al federalismo demaniale. Si va dalle Tofane al Sorapis, dalla montagna dei 'Set Sass' Val Parola nel Col di Lana alla 'Croda del Becco' a Cortina, dall'Alpe Faloria alla Croda Rossa-Monte Cristallo sempre nelle vicinanze della valle Ampezzana. (Foto Rosanna Di Bartolomeo/DBA)
La Croda Rossa, sulle Dolomiti, Cortina D?Ampezzo (Belluno). L'agenzia del demanio mette nero su bianco la lista dei beni dei quali gli enti locali possono fare richiesta in base al federalismo demaniale. Si va dalle Tofane al Sorapis, dalla montagna dei 'Set Sass' Val Parola nel Col di Lana alla 'Croda del Becco' a Cortina, dall'Alpe Faloria alla Croda Rossa-Monte Cristallo sempre nelle vicinanze della valle Ampezzana. (Foto Rosanna Di Bartolomeo/DBA)

COMELICO SUPERIORE. Avevano perso la strada a causa della neve che aveva coperto le loro tracce e non sapendo tornare indietro, hanno chiamato il 118 lanciando l’allarme verso le 22.30. Nottata intensa per il soccorso alpino che sabato è intervenuto sulla ferrata Zandonella sulla Croda Rossa per recuperare una coppia di escursionisti cechi di 27 anni. I due, D.S. il ragazzo, e L.K., la ragazza, usciti dal sentiero Zandonella sul Circo est della Croda Rossa di Sesto, erano convinti di avere ancora un tratto attrezzato e, non vedendo né bolli rossi, né ulteriore cavo, si erano preoccupati. Dopo essere risaliti e poi ridiscesi, senza sapere come proseguire hanno chiesto aiuto. Nove soccorritori, della stazione del soccorso alpino della Val Comelico e della Guardia di finanza, messi in contatto telefonico con la coppia, si sono fatti dare indicazioni sufficienti a intuire dove potessero trovarsi gli escursionisti. «Non eravamo sicuri di dove fossero», racconta Gino De Zolt, capo stazione della Val Comelico, «e così abbiamo allertato anche la squadra di Sesto. Siamo partiti, ma fino all’ultimo abbiamo dubitato che fossero dove li abbiamo trovati perché non sentivamo nè voci nè si vedeva qualcuno. Ma poi li abbiamo visti, erano circa le 2, dentro un rudere della guerra, bagnati e infreddoliti». I soccorritori hanno chiesto se volevano rimanere là fino al mattino per attendere l’elicottero, ma avendo molto freddo li hanno calati per 50 metri sul canalone, riaccompagnandoli fino al rifugio Berti dove hanno passato la notte. Poi i soccorritori sono tornati a valle alle 5.

Sempre sabato, alle 20.40, il 118 è intervenuto sotto il Col Negro, sul sentiero tra il rifugio Coldai e il Tissi, nel gruppo del Civetta. Tre di sei escursionisti si erano attardati e in particolare, una ragazza, C.O., 25 anni, di Trapani, scivolata su una lingua di neve, si era procurata delle escoriazioni e non riusciva a proseguire. L'elicottero l’ha condotta all'ospedale di Pieve di Cadore per gli accertamenti del caso.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi