Pericolo ungulati in strada e la polizia è sotto organico
BELLUNO. Un capriolo travolto da un’auto a San Gregorio, un cervo investito a Taibon, altri due evitati per un pelo con l’auto di servizio, prima di chiudere servizio a Feltre, per una lepre falciata da un veicolo in transito.
Una nottata quasi ordinaria (almeno in primavera) quella trascorsa in giro per la provincia da uno degli agenti della polizia provinciale di Belluno. Per lui e colleghi, del resto, la reperibilità in questa stagione significa la quasi certezza di avere a che fare con investimenti di ungulati, che in territorio bellunese hanno un’incidenza di circa 300 casi all’anno. «Si dorme con un occhio sempre aperto e con il telefono a fianco del letto», spiega Oscar Da Rold, comandante del Corpo di polizia provinciale di Belluno. «A differenza delle altre forze di polizia noi non abbiamo una centrale operativa, la notte abbiamo in servizio solo il collega reperibile di turno. Viviamo in una provincia, poi, dove la presenza di fauna selvatica è significativa e in questa stagione la crescita vegetativa determina l’inizio della mobilità di ungulati e altre specie, che si avvicinano alle strade per mangiare: questo lascia intendere quanto frequenti possano essere le richieste di intervento per investimenti di fauna selvatica».
La conferma martedì. «Il collega è stato chiamato verso le 20.30 a San Gregorio per l’investimento di un capriolo», spiega Da Rold, «quando era sul posto lo hanno contattato i vigili del fuoco per una grossa femmina di cervo, del peso di circa 80 chili, travolta da un’auto a Listolade di Taibon Agordino, dove sono dovuti intervenire anche i carabinieri per regolamentare la viabilità in zona. In questo caso conducente illeso, ma ingentissimi i danni al veicolo, tanto che è stato necessario l’intervento del carro attrezzi. Poi un’altra chiamata, una lepre investita a Feltre: il collega è risalito sull’auto di servizio e dopo appena un centinaio di metri ha miracolosamente schivato due grossi cervi che attraversavano la strada. In questa stagione è quasi la normalità, per questo il consiglio agli utenti della strada resta quello di prestare la massima attenzione, attivando tutti i dispositivi di sicurezza del veicolo e prestando massima attenzione durante la marcia. L’apposita cartellonistica stradale può avvertire del pericolo, ma nelle zone dove il transito di fauna selvatica è più elevato serve tenere gli occhi ben aperti».
Primavera, dunque, che coincide con un periodo di maggior lavoro per la polizia provinciale. Anche se il personale continua a ridursi, come denuncia il comandante Da Rold. «Con i tagli alle amministrazioni pubbliche siamo passati dalle 39 unità al 31 dicembre 2014 a una pianta organica con meno di trenta persone. Le conseguenze sono ovviamente un maggior carico di lavoro per i dipendenti rimasti, considerando anche che c’è la reperibilità h24, ma la realtà è che con nuove riduzioni di personale sarà inevitabile rivedere il servizio di assistenza agli utenti della strada relativamente agli investimenti di fauna selvatica: che per noi significa verbalizzare l’accaduto anche per consentire al cittadino che ha subìto danni di presentare la regolare richiesta di risarcimento alla Regione, catalogare l’animale e in caso di decesso dello stesso procedere con la consegna della carcassa alle locali riserve di caccia. Il cittadino è il nostro datore di lavoro, noi facciamo il possibile, ma di questo passo offrire un servizio all’altezza diventa sempre più difficile». (ma.ce.)
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