Perin e tutto il Museo del Piave piangono la morte di Colognese

QUERO VAS

L’eco della morte di Marco Colognese, l’imprenditore 54 enne di Montebelluna che si è tolto la vita nella sua abitazione, è giunta fino al Basso Feltrino. Colognese, infatti, amministratore delegato della Zoppas Srl, la società di famiglia con cui veniva gestito il patrimonio immobiliare, era anche il vicepresidente del Museo del Piave di Caorera, intitolato al bisnonno, e che conserva al suo interno preziosi cimeli dedicati alla Grande Guerra. Una collaborazione, quella di Marco Colognese con il presidente del museo, Diotisalvi Perin, cementata negli anni e che andava ben oltre il rapporto all’interno del museo.

«Ho inviato un telegramma ai famigliari», dice Diotisalvi Perin, «con le condoglianze da parte di tutti noi volontari del museo. Quella di Marco è una grave perdita. La nostra amicizia era nata tanti anni or sono, già con i suoi genitori. Con la sua recente donazione del manichino che impersonificava il bisnonno sergente degli alpini Vincenzo Matteo Colognese, realizzato dal maestro Silvo Tassinari, ha contribuito ancora una volta a conservare la memoria storica della Grande Guerra e a preservarla per le future generazioni, arricchendo anche il museo. La struttura di Caorera è stata resa possibile anche grazie a preziose collezioni della famiglia Colognese. Ciao Marco, ti ricorderemo sempre con grande affetto: resterai sempre nei nostri cuori».

Apparteneva ad una famiglia storica Marco Colognese, anzi a due famiglie storiche della Marca Trevigiana: quella dei Colognese di Montebelluna e degli Zoppas di Conegliano. Il papà era Vincenzo “Renzo” Colognese, scomparso nel 2004 a causa di una malattia e al quale è intitolato lo stadio di rugby della città, la mamma è Franca Zoppas. Uno zio, Antonio Colognese, aveva partecipato alla lotta partigiana ed era stato membro del CLN a Montebelluna, un avo, Vincenzo Colognese, era medaglia d’argento al valor militare alla memoria, sergente degli alpini del 7° caduto nel dicembre del 1917 sul Monte Valderoa. Il fratello Paolo è il titolare del negozio di calzature e abbigliamento di corso Mazzini, un negozio storico, attivo in città dal 1882. —

D.D.

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