Perplessità sui nomi tutti i sindaci pronti ad incontrare il dg
BELLUNO. Non convince del tutto il nome di Gian Antonio Dei Tos, scelto dal nuovo dg, Adriano Rasi Caldogno (come il nostro quotidiano aveva già anticipato) a capo dei servizi sociali dell’Usl 1, tanto che i sindaci dell’Esecutivo della Conferenza dell’azienda bellunese ha chiesto al direttore di far votare questo nominativo da tutti gli amministratori locali, così da fugare eventuali perplessità e dubbi sul futuro di un ambito così importante per il territorio.
Pur dovendo esprimere soltanto un parere consultivo sul direttore dei servizi sociali, i cinque componenti dell’esecutivo (Santo Stefano, Belluno, Agordo, Tambre e Cortina), riunitisi ieri per incontrare per la prima volta Rasi Caldogno, hanno chiesto tempo, anche in considerazione del fatto che «in questi tre giorni, da quando sono uscite indiscrezioni sulla stampa in merito alla possibile squadra di governo della sanità bellunese», precisa il presidente della Conferenza dei sindaci, Jacopo Massaro, «molti primi cittadini mi hanno chiamato preoccupati». La squadra, infatti, sembrerebbe essere formata da gran parte degli attuali vertici dell’azienda sanitaria feltrina.
Il problema è che l’Usl 1, la più grande ma anche la più complessa delle due aziende della provincia, sembrerebbe non essere per nulla rappresentata nei vertici, nè sanitario, nè amministrativo, nè sociale. E questo non è stato preso bene. Anzi. «Questo potrebbe lasciar intendere che le professionalità che operano nell’Usl 1 o che comunque conoscono il territorio in cui opera l’azienda, non siano state giustamente apprezzate. Certo, non abbiamo, come Conferenza dei sindaci, alcuna voce in capitolo nelle scelte del direttore generale», sottolinea Massaro, «e non intendiamo per nulla entrarci, ma il momento è particolarmente difficile. O meglio, storico. Ci troviamo a dover gestire l’unificazione delle due Usl». «Cosa che entrambi i territori non volevano», precisa il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, «come avevamo espresso nel documento consegnato a Venezia». Inoltre sul piatto c’è la trasformazione dell’assetto complessivo dei servizi socio-sanitari di Belluno e dell’intera provincia. «Ammesso e non concesso che possano essere quelle apparse sulla stampa le persone scelte per il nostro territorio, tutte di indubbia professionalità», ribadisce Massaro, «c’è però un dato politico che è stato rappresentato da diversi sindaci e che non può essere sottaciuto, vale a dire lo sbilanciamento verticistico verso l’Usl feltrina. Noi abbiamo il dovere di segnalare la tensione esistente tra i cittadini e di informare correttamente sulle aspettative del territorio. Si tratta di un fatto di correttezza reciproca nei rapporti istituzionali per non partire col piede sbagliato. Per questo abbiamo preferito far incontrare tutti i sindaci col dg, affinché eventuali dubbi vengano fugati dallo stesso direttore generale».
All’incontro di ieri il clima era per «attesa di conoscere la terna di governo della sanità provinciale», precisa Sisto Da Roit sindaco di Agordo. «Abbiamo apprezzato l’attenzione che il dg ha annunciato di voler avere per il territorio», sottolineano Buzzo e l’assessore Giovanna Martinolli di Cortina, «anche se solo strada facendo sarà verificata», conclude la prima.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi