Perquisito, colpisce tre carabinieri: è rinviato a giudizio
PIEVE DI CADORE. Controllo antidroga con processo finale. Lo scorso 10 maggio Samuel De Zolt era stato arrestato dai carabinieri e messo agli arresti domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Dopo aver ottenuto l’obbligo di firma, ieri mattina è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari Scolozzi, su richiesta del pubblico ministero Marcon.
La vicenda prende il via nel momento in cui i militari del Radiomobile di Belluno e della stazione di Cortina, con in mano un decreto di perquisizione personale e domiciliare, incrociano De Zolt nel parco vicino allo stadio del ghiaccio di Tai di Cadore.
Addosso non gli trovano niente, ma la situazione degenera quando il giovane si sente dire che sarebbe stata perquisita anche la sua abitazione. A quel punto De Zolt reagisce in maniera scomposta, rifiutando di seguire i militari in caserma e insultando e colpendo con calci e pugni un maresciallo e due carabinieri semplici, intervenuti, per cercare di contenerlo.
Il graduato ha sofferto lesioni guaribili in 30 giorni: infrazione della falange dell’anulare di una mano. Mentre i colleghi se la sono cavata con cinque giorni di prognosi a testa: contusione e distorsione alla mano sinistra, oltre a un trauma cranico non commotivo l’uno e distorsione del pollice e del mignolo della mano destra l’altro.
Difeso di fiducia dall’avvocato Raffaella Mario, il 22enne di San Pietro di Cadore non aveva precedenti penali specifici e i controlli non hanno fatto emergere nulla in questo senso, fatto sta che ha perso il controllo e la Procura della Repubblica gli contesta anche l’aggravante di aver commesso il fatto contro agenti di polizia giudiziaria, che stavano facendo il loro mestiere.
L’udienza di smistamento è già stata messa in calendario per il 17 settembre dell’anno prossimo dal gup. —
Gigi Sosso
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