Perseguita la vicina marocchina e la prende anche a pugni a Sedico
L’uomo è stato rinviato a giudizio per i reati di atti persecutori a sfondo razziale e lesioni
SEDICO. Stalking a sfondo razzista. A colpi di «vattene nel tuo paese. Non dovete stare qua. Marocchina sporca. Vai a quel paese». La seconda imprecazione non è proprio così. Nildo Sossai potrebbe esserci ricascato. Condannato a due anni di reclusione in primo grado e in appello per atti persecutori e violenza sessuale nei confronti una collega di lavoro, alla casa di riposo di Sedico, l’uomo è stato rinviato a giudizio di nuovo per atti persecutori, stavolta alla vicina di casa. Il giudice per le udienze preliminari Enrica Marson ha fissato la data della prima udienza per il 19 gennaio dell’anno prossimo e saranno di fronte da una parte il difensore Giorgio Gasperin e dall’altra l’avvocato di parte civile Enrico Rech. Contestata anche minacce e lesioni, in particolare un pugno a un braccio e un altro al costato.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi