Personale Ata, condizioni critiche Sindacati mobilitati
BELLUNO. Cresce il malcontento nel mondo della scuola. Dopo la lettera consegnata al Prefetto la settimana scorsa sulla situazione dei precari, per domani Flc Cgil, Cisl Scuola e Snals hanno indetto un’assemblea alla media Nevio di Belluno dalle 10 alle 12 per tutti i lavoratori amministrativi, tecnici e ausiliari (in sigla Ata) che versano in condizioni sempre più critiche.
A far scattare la mobilitazione almeno tre situazioni che si stanno di anno in anno acuendo, mettendo in grave difficoltà il personale Ata. In provincia sono 850 i lavoratori del comparto, di cui 546 collaboratori scolastici, 173 assistenti amministrativi, 72 assistenti tecnici, 36 direttori dei servizi generali e amministrativi, 12 cuochi, 3 infermieri, 7 guardarobieri e un addetto alle aziende agrarie.
«Una delle questioni», spiega Lorella Benvegnù, segretaria Cisl Scuola, «riguarda l’impossibilità di sostituire, per i primi sette giorni di assenza, i collaboratori scolastici, mentre non è prevista alcuna sostituzione per il personale amministrativo, anche se dovesse mancare per un anno intero. Questo significa caricare di una mole di lavoro importante chi resta. E questo, a mio parere, denota una mancanza di considerazione verso il lavoro svolto da costoro. Inoltre», prosegue Benvegnù, «i dipendenti sono costretti a fare gli straordinari senza che, però, siano stati stanziati fondi appositi per questo. Una condizione che in una provincia come quella bellunese crea non pochi disagi, visto che un amministrativo o collaboratore scolastico deve spostarsi da un plesso all’altro per poter sopperire alla mancanza dei colleghi».
Ma i problemi non finiscono qui. «Quest’anno non c’è stata alcuna assunzione in ruolo del personale Ata per volontà ministeriale, anzi si sono tagliate 2000 unità. Inoltre, non si sono potute neanche fare le stabilizzazioni di chi è già dipendente, perché si attendeva di inserire personale delle Province. Così le scuole si sono trovate con meno personale, carenza a cui si è sopperito con supplenze». Per Benvegnù anche la vicenda del trasferimento di personale provinciale nelle scuole non torna: «Perché si dovrebbero inserire queste persone nella scuola, dove esiste già una lista di attesa per chi ci lavora da anni?».
Ma la situazione si fa ancora più tragica se si pensa al fatto che oltre una decina di scuole, in provincia, non ha più da quest’anno il direttore generale amministrativo (dsga), mentre un’altra decina il prossimo anno si troverà nelle stesse condizioni per i pensionamenti. «Attendiamo da anni un concorso per nuovi dsga ma ancora non si è visto e intanto il personale, soprattutto proveniente da fuori provincia, deve assumersi anche queste responsabilità. Ma le persone sono stanche, tanto che quest’anno, per la prima volta, c’è stata un’impennata di richieste di part time, come non si è mai visto. Tutta la quota del 25% di part time riservata al personale Ata è stata assegnata, anche se molti altri l’avevano richiesta. E ora, con l’assemblea di domani, intendiamo chiedere che si torni a un tavolo con l’Amministrazione scolastica per rivendicare i diritti di questi lavoratori il cui apporto è importante», conclude Benvegnù.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi