Personale medico carente il servizio garantito a fatica

BELLUNO. La carenza di personale medico mette a repentaglio l’attività del servizio di emodinamica del San Martino di Belluno. Attualmente ad operare sono due medici, ma presto ne rimarrà uno solo....
Firma tra Provincia e Ulss 1 e 2; antonio Compostella - A destra il direttore generale dell'Usl, Antonio Compostella, a lato due fedi spezzate e le carte per il divorzio. La provincia di Belluno ha il piu' alto numero di separazioni di tutto il Veneto
Firma tra Provincia e Ulss 1 e 2; antonio Compostella - A destra il direttore generale dell'Usl, Antonio Compostella, a lato due fedi spezzate e le carte per il divorzio. La provincia di Belluno ha il piu' alto numero di separazioni di tutto il Veneto

BELLUNO. La carenza di personale medico mette a repentaglio l’attività del servizio di emodinamica del San Martino di Belluno.

Attualmente ad operare sono due medici, ma presto ne rimarrà uno solo. All’inizio il servizio prevedeva tre emodinamisti, ma uno se n’è già andato via e un altro sta per lasciare. «Alla fine di tre camici bianchi, ci troviamo nella situazione per cui ne è rimasto uno soltanto», precisa il direttore generale, Antonio Compostella.

«Abbiamo già attivato un avviso di mobilità e un cardiologo dal Trevigiano sta per arrivare a sostituire il collega in partenza. Si tratta di un professionista che già opera nel servizio e quindi esperto».

Ma resta un altro posto da coprire. «Il secondo cardiologo ha ultimato la formazione ed è praticamente autonomo operativamente. Per cui avremo due emodinamisti. Il terzo avvierà il suo percorso di formazione che durerà un anno a breve, sistemando così le cose», precisa Compostella.

Quindi si continuerà ad agire con due medici, anche se l’optimum è di tre. «Per cui, seppur con difficoltà, si riesce a garantire il servizio dell’emodinamica sulle 12 ore», dice il dg. Ma se uno si ammalasse o avesse qualche problema, il servizio, vista l’esiguità del personale, sarebbe sospeso.

Sicuramente non aiuta a superare l’impasse, nemmeno il blocco delle assunzioni.

«Anche se ad oggi la Regione ci ha sempre dato l’autorizzazione ad assumere medici, resta il divieto per le apicalità. Questo ci costringe a far rimanere scoperto il primariato dell’urologia e della dermatologia di Belluno e quello di medicina interna di Agordo. Abbiamo chiesto una deroga a questo blocco, vista la situazione del nostro territorio, ma da Venezia ad oggi non è arrivata ancora alcuna risposta», sottolinea ancora il direttore generale. Ma il dg si dice preoccupato anche per l’esiguità di risorse a disposizione e soprattutto per l’obiettivo fissato da raggiungere il prossimo anno, cioè il pareggio di bilancio. Se non sarà raggiunto, il dg non prenderà il premio. «Sappiamo già che la Regione non erogherà il premio per gli anni 2009 e 2010, mentre per il 2013 c’è l’ipotesi di lavoro per cui si erogherà solo col pareggio di bilancio». Pareggio che per l’Usl n. 1 è impossibile.

Anche il riparto sanitario non entusiasma Compostella. «Il riparto 2012 è aumentato di 2.4 milioni di euro rispetto a quello dello scorso anno e non di 5 milioni come i consiglieri hanno detto. Viste le difficoltà, tutto sommato non va male dato che non è compresa la spesa per il Frat, cioè il servizio trasfusionale. Resta il fatto che questo è un territorio difficile». (p.d.a.)

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